Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Contratti pubblici, sciopero in vista

Contratti pubblici, sciopero in vista

Corriere della sera Contratti pubblici, sciopero in vista ROMA - La Finanziaria prosegue il suo cammino ed è destinata anche a contenere, ha detto ieri il viceministro alle Infrastrutture e ai ...

25/10/2001
Decrease text size Increase text size

Corriere della sera
Contratti pubblici, sciopero in vista

ROMA - La Finanziaria prosegue il suo cammino ed è destinata anche a contenere, ha detto ieri il viceministro alle Infrastrutture e ai trasporti Mario Tassoni, un pacchetto di aiuti per oltre 1.000 miliardi a favore dell'Alitalia. Ma intanto proprio sulla Finanziaria rischia di consumarsi la prima rottura tra governo e sindacati. Motivo: il rinnovo dei contratti del pubblico impiego. Dopo l'incontro di ieri a Palazzo Chigi, Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato uno sciopero di tre ore per venerdì 9 novembre dei dipendenti dei ministeri, degli enti locali, della sanità e degli altri enti pubblici. Nello stesso giorno si fermano per tutta la giornata i lavoratori del pubblico impiego dei sindacati di base. Cgil, Cisl e Uil hanno giudicato "provocatoria" la risposta del governo alla richiesta di riconoscere nel prossimo rinnovo contrattuale il recupero della differenza tra inflazione programmata e reale nel biennio 2000-2001. Per i sindacati si tratta di 2,3 punti. Ma il governo ha offerto solo lo 0,3%, riferiscono i sindacati. "In pratica - spiega Antonio Foccillo (Uil) - mentre noi chiediamo un aumento di 66 mila lire lorde (34 euro) loro ce ne offrono 8 mila". Questo perché l'esecutivo toglie la parte dovuta all'inflazione importata (prezzo del petrolio). "Non rispettano l'accordo del luglio '93", dice Lia Ghisani (Cisl). "Non ci resta che fare sciopero", conclude Gian Paolo Patta (Cgil). Si comincia con il fermo di alcuni comparti. Ma se non ci saranno novità ci sarà lo sciopero generale del pubblico impiego, avvertono Cgil, Cisl e Uil. Il tempo stringe. I sindacati vogliono che gli aumenti aggiuntivi vengano decisi con un emendamento alla Finanziaria in discussione al Senato. Ieri, intanto, è intervenuto il ministro della Pubblica istruzione, Letizia Moratti, per tranquillizzare i sindacati - anche qui a un passo dallo sciopero - che con la Finanziaria non verrà "in alcun modo modificato l'orario contrattuale". Le ore aggiuntive, ha precisato, "saranno effettuate solo dai docenti disponibili e compensate come straordinario".
Sempre ieri, l'Ulivo ha presentato la sua "contromanovra" in 75 emendamenti. Secondo l'ex presidente del Consiglio Giuliano Amato, la Finanziaria Berlusconi "toglie più di quanto dà": le detrazioni sui figli a carico sono "pagate da tutti i contribuenti che si vedono privati delle riduzioni Irpef già previste". Detrazioni da un milione di lire (516,4 euro) che proprio ieri sono state definite dalla commissione Bilancio: ne hanno diritto le famiglie con un reddito fino a 70 milioni se hanno un figlio, fino a 80 milioni con due, fino a 90 milioni con tre e sopra 90 con almeno quattro figli. Per i figli disabili la detrazione sale a un milione e mezzo.