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Contrordine di Salvini: rilanciamo l’alternanza scuola-lavoro. Ma il governo aveva tagliato i fondi

Cambio di linea sulla formazione dopo l’incontro con le parti sociali: parlerò con Bussetti. dobbiamo aumentare le ore, soprattutto nei professionali. Il nodo dei fondi.

16/07/2019
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Corriere della sera

Contrordine. L’alternanza scuola-lavoro deve essere aumentata. parola di matteo salvini, che dopo l’incontro con le 43 parti sociali al ministero dell’Interno, ieri ha annunciato che parlerà al più presto con il ministro marco Bussetti per «implementare la proposta che ci è venuta da molti interventi questa mattina e che vogliamo implementare: più alternanza scuola lavoro soprattutto nei professionali».

Via i fondi per l’alternanza: taglio di 56 milioni

Peccato che proprio uno dei primi interventi del ministro Bussetti, appena insediato la scorsa estate, sia stato quello di ridurre sensibilmente le ore di alternanza, una delle innovazioni della riforma Giannini-Renzi. Tanto da ridurne la portata anche nell’esame di maturità: « Guardando le esperienze di questi anni abbiamo ritenuto di ridurre il numero minimo obbligatorio delle ore - spiegava il ministro-. Gestire 400 ore di alternanza crea in alcune realtà difficoltà nel garantire la qualità dell’esperienza. Quindi abbiamo fissato un minimo che deve essere di 180 nei professionali, 150 negli istituti tecnici e 90 nei licei: significa che se una scuola ha una bella esperienza di scuola-lavoro, può continuare a farla per 400 o 600 ore». Senza fondi, visto che nella legge di bilancio ci sono tagli per 56 milioni— «La riduzione delle ore obbligatorie non è stata decisa per fare risparmi ma per renderle più efficaci e aderenti al percorso di studio. Diciamo che abbiamo fatto una messa a punto».

I percorsi trasversali

C’è da immaginare che ora, con la spinta del vicepremier e segretario leghista, Bussetti faccia marcia indietro o magari marcia di lato, proponendo nuove forme di collaborazione tra scuola e mondo del lavoro. Quel che è certo è che il ministro aveva anche provato a cambiare nome all’alternanza ribattezzandola «percorsi per le competenze trasversali e l’orienamento», ma senza successo.