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Corriere-Fini: buono scuola per gli istituti privati entro la legislatura

In arrivo agli Stati generali di Foligno trentamila studenti per protestare contro la riforma della Moratti Fini: buono scuola per gli istituti privati entro la legislatura ROMA - Il governo B...

11/12/2001
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Corriere della sera

In arrivo agli Stati generali di Foligno trentamila studenti per protestare contro la riforma della Moratti

Fini: buono scuola per gli istituti privati entro la legislatura

ROMA - Il governo Berlusconi non ha dimenticato il buono-scuola: entro la fine della legislatura la parità scolastica sarà cosa fatta. Il vicepremier Gianfranco Fini lo ha promesso inaugurando la nuova Mensa della carità dell'istituto Villa Flaminia, che dal 1956 istruisce i figli dell'alta borghesia romana all'insegna del motto fides scientia : "La scuola cattolica non può essere per le famiglie ricche, ma dev'essere scelta liberamente da tutti coloro che vogliono che siano trasmessi certi valori...". Guarda avanti, Gianfranco Fini. Verso una prospettiva di "medio-lungo periodo", oltre gli Stati generali della scuola che si svolgeranno a Foligno il 19 e il 20 dicembre, dove la polemica sul superamento del monopolio statale dell'istruzione sarà al centro delle proteste, già annunciate dagli studenti e dal leader della Cgil Sergio Cofferati.
"Il buono-scuola è un obiettivo che intendiamo raggiungere entro la fine della legislatura" ribadisce il vicepremier, convinto che offrire libertà di scelta rientri tra i compiti dello Stato. Poi Fini sposta il discorso sul ruolo della scuola: non solo istruzione, ma anche formazione ai valori, a partire dalla solidarietà. E la scuola cattolica "adempie a questa missione", constata Fini, anche se "è la scuola in quanto tale, senza aggettivi, che dovrebbe trasmettere quei valori".
Ad applaudire ci sono gli alunni e i genitori del prestigioso istituto lasalliano, c'è il superiore generale dei Fratelli delle Scuole cristiane, Alvaro Rodriguez Echeverria e l'arcivescovo elemosiniere del Papa monsignor Oscar Rizzato. Tocca a Francesco Storace, e pure il presidente del Lazio indica nell'"effettivo riconoscimento della parità scolastica" la direzione da seguire, anche se nella sua regione il buono-scuola giace in laboratorio.
In attesa dei provvedimenti annunciati dal governo tutte le regioni amministrate dalla Casa delle Libertà si stanno muovendo verso il sostegno economico alle famiglie. Il modello resta quello della Lombardia, la prima regione a garantire con una legge, approvata nel '99 tra mille contestazioni, l'accesso all'istruzione privata attraverso il buono-scuola. Hanno seguito l'esempio Piemonte, Veneto e Friuli, dove è fallito un referendum per abrogare la legge approvata dal centrodestra. La Puglia ha varato la legge ma non l'ha ancora finanziata e la Sicilia sta ancora studiando. L'Abruzzo ha una proposta di legge nel cassetto e in Calabria l'iniziativa è partita dai cittadini. E poiché l'Emilia è governata dal centrosinistra, il sindaco di Bologna Giorgio Guazzaloca ha scelto la strada della sperimentazione: rimborso parziale delle spese di iscrizione e frequenza per i bimbi delle materne.
Il 19 e il 20 dicembre, davanti agli Stati generali della scuola, Letizia Moratti illustrerà finalmente la sua riforma. Non sarà sola, ma "assediata politicamente" (e "fisicamente") da 30 mila arrabbiatissimi studenti che promettono di arrivare a Foligno da tutta l'Italia. Il segretario della Cgil, Sergio Cofferati, già vede l'istruzione sparire "dalla sfera dell'interesse pubblico". Se quel che il ministro ha in mente è una "controriforma", non resta che chiamare a raccolta associazioni e studenti. Appuntamento il 20 a Perugia per una manifestazione di protesta organizzata dalla Cgil contro un progetto che, secondo Cofferati, vuol spianare la strada alla modifica dell'articolo 18. Creando "una massa di lavoratori privi di tutele culturali".