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da Didaweb-Baggio, Muccioli e Maggiolini

Baggio, Muccioli e Maggiolini di Riccardo Ghinelli Con un nome roboante, Stati Generali, il Ministro Moratti convoca i rappresentanti della Scuola, tutti insieme per un parere sulla riforma dei ci...

14/12/2001
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Didaweb

Baggio, Muccioli e Maggiolini

di Riccardo Ghinelli
Con un nome roboante, Stati Generali, il Ministro Moratti convoca i rappresentanti della Scuola, tutti insieme per un parere sulla riforma dei cicli.
Con grande clamore tutti saranno convocati a Foligno dove troveranno ad accoglierli personalità di grande spicco.
Apre la sfilata Roberto Baggio per il mondo dello sport. Non sappiamo perché proprio lui, ma possiamo immaginare perché non abbiano convocato Del Piero. Chissà se gli hanno detto che nella riforma dei cicli sparirà l'educazione fisica.
Segue per il volontariato Andrea Muccioli, in rappresentanza di San Patrignano, comunità di tutto rispetto, ma dagli orizzonti non particolarmente vasti. Il volontariato in Italia non si occupa solo di tossicodipendenza, ma anche di altre cose, come l'emarginazione, la Pace, il Terzo Mondo o l'ambiente.
Testimonial per la Religione Mons. Alessandro Maggiolini, Vescovo di Como, del quale non avevo particolari notizie. Comunque una rapida ricerca con Google (+Maggiolini +Como) mi ha restituito una serie di interventi preoccupati sull'immigrazione, le coppie di fatto e i cattolici che si alleano con partiti che non seguono la morale Cristiana.
A quanto pare non si è sentita la necessità di far intervenire testimonial per cose come la cultura, l'arte o la scienza.
Un anno fa il Ministro De Muro convocò i Presidenti delle Consulte Provinciali degli Studenti per avere un parere sulla riforma dei cicli. Lo fece a Fiuggi, cittadina con una ricezione alberghiera decisamente migliore di Foligno, con molto meno clamore, dato che consultare i Presidenti era una prassi normale. Della riunione se ne accorse un giornalista, ma solo perché l'albergo ospitava una squadra di calcio di cui si parlava in quel momento.
Ero stato incaricato di accompagnare il Presidente della mia Provincia, che al tempo era minorenne. All'arrivo gli studenti non trovarono ad aspettarli nomi famosi, ma funzionari del Ministero. Furono divisi in gruppi di studio, ai quali i ragazzi parteciparono per tre giorni con grande impegno.
Noi accompagnatori non avevamo nessun ruolo in questo, quindi mi limitai ad osservarli discretamente. Scattai anche alcune foto, perché qui gruppi mi apparivano bellissimi, nel loro impegno.
Qualche giorno prima i giornali avevano riportato i risultati di una ricerca che diceva che i giovani di oggi volevano partecipare, non protestare.
Tutto sbagliato.
Quei giovani stavano facendo le stesse cose che facevamo noi trent'anni prima. Solo che in quel momento era il Ministero a chieder loro di partecipare e non gli studenti a protestare per contare qualcosa nella Scuola.
Il Ministro arrivò alla fine, disse poche parole e ascoltò le relazioni che i gruppi di studio avevano preparato.
In quei giorni noi insegnanti, capitati lì per accompagnare i presidenti minorenni, rimanemmo in disparte. Non avevamo compiti particolari, comunque una gentile funzionaria del Ministero presiedette qualche nostra riunione, durante le quali chiarimmo alcuni dubbi professionali.
Alla fine ci invitò a scrivere qualcosa su quello che avevamo fatto. Fra le cose che scrivemmo ci fu la richiesta di avere una Consulta degli insegnanti, perché quel modo di partecipare ci era piaciuto.
Chissà che fine ha fatto quel documento