Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » dal forum del Corriere

dal forum del Corriere

Caro Ministro, vorrei riportare l'attenzione sulla Riforma dei cicli e proporre in sintesi una suddivisione del percorso scolastico così ripartito: 5 anni di scuola elementare 4 anni di scuola medi...

14/11/2001
Decrease text size Increase text size

Caro Ministro, vorrei riportare l'attenzione sulla Riforma dei cicli e proporre in sintesi una suddivisione del percorso scolastico così ripartito:
5 anni di scuola elementare
4 anni di scuola media (questi quattro anni concluderebbero il ciclo scolastico primario e l'obbligo scolastico)
4 anni di scuola superiore con diversi indirizzi.
Alcune considerazioni a sostegno di questa proposta:
- la sc.elementare è una realtà che ha concretamente dimostrato il suuo buon funzionamento, sarebbe insensato modificarla o rimetterla in discussione;
- la sc. media attuale è la realtà scolastica che maggiormente necessita di un ariforma. Il biennio delle superiori è un ibrido di scarsa efficacia formativa. Cancellare quest'ultimo potenziando la sc. media responsabilizzerebbe l'attività docente e porterebbe a compimento il primo e fondamentale percorso formativo della persona;
- i 4 anni delle superiori garantirebbero dal punto di vista formativo una specializzazione che porterebbe lo studente, con le dovute competenze, o al mondo del lavoro o al proseguimento degli studi universitari.
- tale proposta non comporterebbe particolari disagi nella ridefinizione degli edifici scolastici e l'obbligo di nuove assunzioni.
Cordiali saluti. Enrica Manfredotti(ins.elementare)

Retribuzioni europee non solo per gli insegnanti

A proposito delle rivendicazioni degli insegnanti, sarebbe giusto effettuare alcune precisazioni e ristabilire alcune verità, che spesso, per spirito di parte vengono omesse e occultate. In primis, premettendo che risponde al vero il fatto che gli insegnanti guadagnano meno rispetto ai loro colleghi europei, ma ciò vale per quasi tutte le categorie del lavoro dipendente in Italia: operai, impiegati della pubblica amministrazione, infermieri, poliziotti, e via dicendo. Quindi, sì alle retribuzioni europee, ma per tutti, non solo gli insegnanti. In secondo, non può passare inosservato il fatto che, comunque, gli insegnanti, dati alla mano (fonte Sole 24 ore), lavorano (in base al monte ore annuo di servizio) meno della metà rispetto agli altri dipendenti pubblici (per non parlare dei (privati); non si dica a tal riguardo, che la professione di insegnante, è particolare, delicata, e altro, perché ciò vale per qualsiasi attività lavorativa, non è giusto fare distinguo e discriminazioni: ogni attività lavorativa ha le sue scomodità, i suoi aspetti stressanti e ansiogeni, le sue responsabilità e gravosità. Vi rappresento a tal riguardo la mia attività (inoltre, occorre smentire un'altra menzogna che spesso viene detta: non è affatto vero che gli insegnanti guadagnano meno degli altri impiegati della pubblica amministrazione: un impiegato pubblico di settimo livello, laureato, guadagna mediamente due milioni e cento al mese, e lavora, come numero di ore, il doppio dell'insegnante): sono cancelliere C1, vi assicuro che il mio lavoro non è affatto facile, ho molte responsabilità, guadagno due milioni e duecento al mese, e lavoro il doppio di un'insegnante.
Ettore
Parma

Orario di lavoro

Vorrei rispondere a Ettore. E' vero che le retribuzioni dei lavoratori dipendenti italiani sono
in genere molto sotto la media europea. Sono d'accordo con te sul fatto che gli insegnanti non dovrebbero chiedere stipendi europei perché in Italia non li prende quasi nessuno. Però vorrei aggiungere una cosa. Non è vero che gli insegnanti lavorano la metà degli altri. Anch'io la pensavo come te fino a pochi mesi fa, infatti ho cominciato a insegnare solo quest'anno. Prima lavoravo in un'industria e, a causa degli straordinari ivi obbligatori, lavoravo tra le 45 e le 50 ore settimanali. Però quando tornavo a casa potevo staccare la spina e pensare ai fatti miei. Ora invece quando torno a casa sono sommersa dai compiti da correggere e dalle lezioni da preparare.
Cercando di quantificare l'impegno orario del mio nuovo lavoro posso dire che si aggira sulle 30 ore settimanali. Non tanto meno di quanto lavori tu.

Scioperi insegnanti

Leggo oggi sul Corriere che un insegnante di liceo si lamenta perché prende 2.800.000 lire al mese per 18 ore di lavoro alla settimana. Si rendano conto quelli che come lui scioperano per motivi economici che la maggior parte degli italiani lavora 40 ore alla settimana (con mansioni di responsabilità) e prende la metà del loro stipendio, senza poi tutti i vantaggi che hanno le categorie protette dai sindacati. Un altro bell'esempio di strumentalizzazione politico-demagogica nel mondo del lavoro. Complimenti davvero

Lettera ai docenti

La lettera ai docenti del ministro non dice nulla di nuovo. Tutti i ministri hanno detto sempre le stesse cose. Dalla Moratti attendevamo qualcosa di più intelligente. Ma forse non sapeva che cosa dire.
Loriano da Capraia isola

della scuola

Qualsiasi riforma deve tener conto di un dato di fatto: la scuola è stata utilizzata da sempre come lo strumento con il quale la classe dirigente ha trasferito nel tempo le proprie concezioni (non solo quindi la cultura, ma l'ideologia, il sistema dei rapporti sociali, gli usi, e via dicendo). Nella complessa società italiana di oggi, la situazione è resa più difficile da tre elementi non trascurabili: la presenza del sistema di potere della Chiesa, l'influenza nefassta di ideologismi che definire da dinosauri è un eufemismo, l'assenza di una classe dirigente immediatamente riconoscibile come tale, cioè in grado di informare di sé tutta la società (per intenderci, posso addurre come esempio l'Inghilterra dell'Ottocento). L'ultima riforma della scuola degna di questo nome (quella gentiliana) aveva dietro di sé una concezione ben precisa e ciò derivava dallo stretto collegamento con una profonda cultura filosofica, attuato appunto da Gentile. Non entro nel merito del giudizio su Gentile: constato che il liceo classico è la migliore scuola del mondo. Oggi è concepibile tutto ciò? L'unica strada da percorrere è rivolgerci all'utenza; i genitori vogliono che i loro figli apprendano cose (cioè conoscenze) a qualsiasi livello di elaborazione concettuale. Se non sapremo dare agli alunni questo, è giusto che la scuola pubblica venga eliminata. C'è sempre un tempo per finire.
Alberto Berardocco
preside I.I.S. Gadda - Paderno Dugnano

Lettera al ministro: aggiornamento funzioni e bilancio

Gentile ministro Moratti,
raccolgo e vorrei discutere, una frase della sua lettera ai docenti: 'Ho constatato però che i docenti si sentono gravati da troppi adempimenti burocratici, mentre vorrebbero potersi dedicare di più ai ragazzi e ai rapporti con le famiglie, e che non sempre sono messi in grado di aggiornarsi al meglio'.
E' vero, anche se molti corsi 'di aggiornamento' producono qualche perplessità e varrebbe la pena di riconsiderare un un po' tutta la questione: infatti servono molto di più i costosi computer e internet, giornali e riviste specializzate, accessi a musei e gallerie, teatri e cinema, scambi culturali e LIBRI.
Tuttavia non sarebbe male andare a leggere i bilanci di qualche scuola; si scoprirà che pochissimo denaro (o per nulla) si spende per l'aggiornamento dei docenti mentre una parte consistente di fondi vengono utilizzati per il 'funzionamento della scuola' e quindi per le attività di supporto alla dirigenza (potrei citare un elenco di 'progetti gestionali' ma') oppure per l'apertura pomeridiana dell'edificio anche in orari o giorni in cui nessun alunno può o vuole frequentarlo (compreso il 14 agosto).
Aggiungo alcune sofferte, dico davvero, annotazioni.
A) I docenti 'doc' ossia le F.O., funzioni obiettivo (che tristezza), svolgono, come meglio possono, una serie di attività e compiti che, a modesto avviso della scrivente, sarebbero comunque inscindibili dalla funzione docente (nella quale ci riconoscevamo).
Forse si dimentica che insegnanti si è o non si è e quando si è tali non si può delegare a qualcun altro compiti (basati sul rapporto personale con i ragazzi) come per esempio la prevenzione della dispersione, l'educazione al rispetto di sé e degli altri, il recupero, la valutazione, l'orientamento, l'educazione alla lettura e così via. Un insegnante che sia tale se ne fa carico (senza fare l'eroe) per le proprie competenze e materie di insegnamento.

B) L'orario (18 ore, 24 ore, 30 ore) non è il letto di Procuste; l'insegnante dovrebbe essere adeguatamente retribuito per la specificità della sua funzione (non bastano il 'piccolo prestito' o la 'cessione del quinto' a pagare le rate dell'obbligatoria auto a benzina verde, il mutuo, le cure dei denti e così via).
Qualcuno dovrebbe lavorare di più e meglio? Questo vale per tutte le categorie. E su questo chi può controlli, ma per favore non si spari nel mucchio.
C) Ci dev'essere un modo di valutare i docenti, studiamolo dunque ascoltando anche gli interessati.
Ma si valutino altresì i dirigenti scolastici e si parli anche di loro quando si critica la scuola. Molti di loro hanno realizzato quelle 'istituzioni scolastiche di eccellenza' di cui il ministro parla, ma altri invece di essere leader in grado di valorizzare e stimolare gli insegnanti, si inventano cartellini da timbrare (e non affrontano direttamente gli eventuali ritardatari), stilano circolari sul recupero di minuti e frazioni di ore (e non tengono nel dovuto conto impegno, passione, dedizione), si rivolgono mixando minacce e lusinghe agli studenti, ma non li 'conoscono', non sanno guardarli negli occhi, non ne capiscono i bisogni, non sanno coinvolgere le famiglie e sono costantemente preoccupati solo di mettersi al riparo dalla 'normativa'.

Se davvero saremo ascoltati non mancheremo di accorgercene, gentile ministro, ma sarebbe davvero una troppo bella sorpresa che lei ci leggesse personalmente.
A proposito: bell'idea il forum sul sito dell'ex Pubblica istruzione (peccato che il sito sia lentissimo e irraggiungibile', meglio dunque 'www.corriere.it).
Gentili saluti dalla
'funzione docente'
Serena P.