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La Materia Alternativa: il burqa della scuola Gentile direttore del Forum, Dopo 15 anni di lavoro quale ins...

18/11/2001
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La Materia Alternativa: il burqa della scuola

Gentile direttore del Forum,
Dopo 15 anni di lavoro quale insegnante subprecario di Materia Alternativa alla Religione Cattolica (Liceo 'Socrate' di Roma), con riconoscimenti di merito sulla stampa nazionale, premi vari e premio Campidoglio 1998, per attività di teatro/musica ho intenzione di lasciare la scuola. Motivo: dopo aver aspettato 15 anni mi vedo scavalcato da insegnanti provenienti dai diplomifici privati o confessionali e vedo che il docente di religione (mio fratello siamese) con 4 anni di anzianità avrà un contratto a tempo indeterminato. Perché noi della materia alternativa regolati dalla stessa normativa siamo stati esclusi? E destinati a vivere in eterno nell'oscurità, nel mondo senza tipologie del subprecariato? Ma non siamo in uno stato laico? o forse è solo un fatto apparente e la Chiesa Cattolica continua a dominare la nostra politica permettendo tali ingiustizie? A parità di condizioni di lavoro con il docente di religione perché - come sancisce la Costituzione e il Trattato Europeo dei diritti dell'uomo - non vi è per noi parità di trattamento? Il Ministro Moratti non è a conoscenza di una tale ingiustizia? Venga a controllare il nostro valido lavoro formativo che strappa studenti annoiati dai corridoi o dai bagni delle scuole. I non avvalentisi sono una categoria di studenti di serie B? Non è lo studente il centro della scuola, vostro figlio, il futuro? Questa amministrazione pare non accorgersene.
Ecco, lei ha di fronte un italiano che lascerà probabilmente la scuola (a cui ha dedicato gran parte della sua vita con tutta la sua passione e le sue energie) per emigrare verso un paese lontano, se non avrà speranze e prospettive per il futuro in tempi brevi. Invito tutti quelli che vogliono creare un'associazione insegnanti di materia alternativa, o anche solo interessati ad avere informazioni sull'argomento, di contattarmi per email.
La ringrazio,
Pietro Gallina

No agli esami di stato "riformati"

Sono d'accordo con il Preside A. Panaccione. Gli esami di stato non vanno "riformati". Le commissioni solo interne rappresenterebbero la demolizione della scuola pubblica con conseguente pesante abbassamento del livello di preparazione degli studenti. Sembra che in molti vogliano assumersi questa responsabilità perchè non vedo forti opposizioni come ci si aspetterebbe. Evidentemente fa comodo non pensare alle conseguenze, anche se sono chiarissime. Portare allo sbando la scuola pubblica per favorire la privata, ossia privelegiare i pochi a discapito dei molti. Ma, alla fine, a chi converrà? Non certamente al nostro paese che ha bisogno di giovani qualificati per progredire. E se siamo cresciuti fino ad ora lo dobbiamo anche alla scuola pubblica. Che succederà quando questa scuola sarà uno sfacelo?
Saluti
Spartaco