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Dalla pittura al clima, arriva a Roma la “Scuola del Popolo” della CGIL

L’iniziativa partita in Sardegna coinvolge nella fase sperimentale 12 regioni.

09/02/2020
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ADNKRONOS

Sbarca a Roma la “Scuola del Popolo” dalla storia alla pittura, dal problema del riscaldamento del pianeta alla lettura degli estratti conto bancari, dalla storia dell’arte alla storia del territorio. Le sedi della Cgil si trasformano in aule di scuola, o meglio in luoghi di formazione culturale e politica aperti a tutti. Non si tratta, infatti, di una scuola tradizionale ma di un momento di approfondimento dove ciascuno mette il proprio tempo e la propria professionalità a disposizione degli altri. Il progetto, promosso dalla FLC (Federazione Lavoratori della Conoscenza) Cgil e appoggiato dalla Cgil nazionale è nato in Sardegna e si prefigge di creare nuove opportunità per gli ultimi e gli esclusi, non importa se giovani o anziani o stranieri, attraverso la promozione della cultura, intesa come strumento politico di riscatto, rivitalizzando le sedi della Cgil trasformandole in centri di animazione culturale, aprendole al territorio e ai suoi bisogni che vanno oltre la specifica tutela sul
posto di lavoro. Un progetto che come dice Ivo Vacca, ideatore e responsabile nazionale del progetto, “può essere una occasione di rilancio per chi ha alzato le braccia e rinunciato ad affrontare una realtà per la quale pensa di non possedere gli strumenti, le attrezzature intellettuali per interagire, capire e partecipare”.

Un’opportunità importante, per migliorare la propria condizione anche in queste fasi difficili del mercato del lavoro. Una scommessa che verrà vinta nel momento in cui queste persone riproveranno a mettersi in gioco, a discutere, accettare anche di essere aiutati e indirizzati in un centro per l’istruzione per gli adulti e tornare alla scuola.
Inoltre, la Scuola del Popolo si configura come strumento efficace per ricostruire il tessuto lacerato delle relazioni umane e sociali, dove la convivenza tra uguali e diversi è un’occasione in più per parlarsi e conoscersi, perché ‘‘la parola’’, scrisse don Milani nel ‘56, ‘‘è la soglia tra il dentro e il fuori’’. La relazione sociale dentro La Scuola del Popolo è un modo per cercare le parole in se’ stessi, portandole fuori, superando la timidezza e dando senso a emozioni e pensieri che attraversano mente e cuore e che non si più abituati a dirsi. La sperimentazione attuale si svolge dove se ne sente la necessità: non costa nulla, utilizza spazi messi a disposizione dalla Cgil, coinvolge le persone che sentono il bisogno di socializzare. I formatori sono i docenti in pensione soprattutto provenienti dalla FLC CGIL, la categoria della scuola, che vogliono rendersi utili e riempiono di attività le Camere del Lavoro negli orari in cui sono poco utilizzate. Si fa attività culturale, si discute, si fa politica, si impara a dipingere o a ‘‘leggere’’ e a capire.

Ad oggi risultano coinvolte nella sperimentazione ben 12 regioni.
Ovviamente i livelli di avanzamento della sperimentazione sono molti e variegati, nonostante il progetto sia iniziato nel mese di ottobre 2019.
Dopo l’avvio della Scuola del Popolo di Oristano, sono complessivamente cinque le sperimentazioni avviate che hanno coinvolto un totale di 398 partecipanti: L’Aquila, La Spezia, Como e Sardegna Sud Occidentale e Oristano appunto. Sono state aperte le iscrizioni, proprio nei giorni scorsi, per le nuove scuole del popolo a Firenze, Roma, Palermo e Cuneo.
In questo mese di febbraio sta partendo “Scuola del Popolo” nel territorio di Roma della Camera del Lavoro di Roma Est Valle dell’Aniene, territorio che comprende i Municipi di Roma dal terzo al settimo e La zona di Guidonia Tivoli Monterotondo, Subiaco e Rieti e provincia, grazie alla collaborazione tra la FLC e la Camera del lavoro Cgil del territorio. “È un progetto - spiega all’Adnkronos Rossella Zamparini responsabile del progetto nel territorio di Roma Est - in cui, io e la FLC del territorio con il suo segretario Claudio Musicò, abbiamo da subito creduto e fatto nostro. È una sperimentazione che ci coinvolge e ci entusiasma perché risponde proprio al bisogno di tornare al valore fondante del nostro sindacato quello della solidarietà”.

Nella sala Madera della CdL Cgil Rieti- Roma Est Valle dell’Aniene a via Padre Lino da Parma 13, sulla via Tiburtina vicino al carcere di Rebibbia, potranno essere svolti 5 corsi, uno al giorno dalle 16 alle 18 per circa 4 mesi di durata, mentre nella sede Cgil di Villa Adriana un corso serale. Viene proposto un settimo corso itinerante nel territorio, alla scoperta di arte e natura. “I docenti che terranno i corsi - aggiunge Zamparini - tutti iscritti o alla FLC, allo Spi o alla Fiom, di altissima qualità e professionalità, sono pronti con entusiasmo ad offrire il loro tempo e le loro capacità per un progetto solidale che si propone di rivitalizzare le sedi della Cgil attraverso l’animazione culturale, dando un impulso alla socializzazione e la discussione tra le persone creando nuove opportunità per stare insieme”. “La pubblicizzazione dell’evento e la possibilità di iscriversi ai corsi - conclude - sarà, sia attraverso i canali social ma specialmente sul più classico “passa parola” per poter raggiungere specialmente coloro che sono fuori da circuiti di conoscenza e di informazione. Le iscrizioni stanno arrivando ma arrivano anche proposte di moltissimi docenti o esperti disposti a tenere gratuitamente i corsi e al più presto apriremo la Scuola del Popolo anche a Rieti, come dice il segretario generale della Cdl di Rieti Roma Est valle dell’Aniene Luigi Cocumazzo che insieme alla FLC del territorio ha creduto fino da subito al progetto”.