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Diplomate magistrali: una sentenza del Consiglio di Stato rinnova il caos

il Consiglio di Stato ha emesso una nuova ordinanza che sconvolge tutti gli assetti sulla questione e mette in discussione lo stesso concorso straordinario, immaginato in un primo tempo per l’inizio del 2019

13/11/2018
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la Repubblica

Corrado Zunino

ROMA – Non c’è pace per le diplomate magistrali e, soprattutto, per il mondo della scuola che non riesce a liberarsi di questo problema di arruolamento. Il ministero dell’Istruzione, sabato scorso, aveva reso pubbliche le date del concorso-sanatoria (iscrizioni dal 12 novembre al 12 dicembre, 10.183 posti da assegnare con un esame orale pro forma). Bene, oggi il Consiglio di Stato ha emesso una nuova ordinanza che sconvolge tutti gli assetti sulla questione e mette in discussione lo stesso concorso straordinario, immaginato in un primo tempo per l’inizio del 2019.
 
Ecco, il Consiglio di Stato attraverso il presidente di sezione Sergio Santoro e quattro consiglieri ha sospeso la precedente decisione della Terza sezione del Tribunale amministrativo del Lazio che non aveva ammesso alle Graduatorie a esaurimento le diplomate magistrali con titolo ottenuto entro l’anno scolastico 2001-2002. Accettando il ricorso dell’avvocato del sindacato Snals, Romeo Brunetti, il giudice Santoro ha scelto di rinviare la decisione finale a un nuovo pronunciamento a sezioni unificate, la famosa plenaria che in precedenza – su altra istanza – aveva già giudicato il diploma magistrale titolo non abilitante per ottenere il ruolo in cattedra. Tutto da rifare.
 
Per ora i 202 ricorrenti potranno essere immessi in graduatoria “a partire dalla data in cui hanno fatto ricorso”. L’effetto sui firmatari si estenderà “erga omnes” a una platea di almeno 55-60 mila diplomate. Ma la Plenaria potrebbe allargare ulteriormente i numeri a tutti i diplomati pre-2011.
 
Di fatto, questa nuova sentenza del Consiglio di Stato, abbiamo visto, mette in discussione la decisione presa dallo stesso organo giudicante in Plenaria a novembre 2017: sarà quindi necessario attendere un periodo di otto-dieci mesi per conoscere il destino delle diplomate. “Serve l’esigenza di una rimeditazione sul punto di diritto affermato”, si legge nel nuovo dispositivo.
 
Al ricorso dello Snals si è affiancato lo studio Bonetti-Delia. “Auspichiamo che la politica riveda la situazione prima della pronuncia del parere della Corte costituzionale sui ricorsi riservati e prima di questa Adunanza plenaria, sarebbe un atto dovuto nei confronti di tanti precari che hanno mandato avanti la scuola italiana”, dice l’avvocato Mauro Bonetti. Il sindacato Anief, rappresentato in questa battaglia dai legali Walter Miceli, Sergio Galleano e Nicola Zampieri, sottolinea: “I docenti in possesso del diploma magistrale conseguito con il vecchio ordinamento dovranno poter ottenere l'inserimento nelle Gae".
Il ministero dell’Istruzione per ora non ha reagito alla nuova sentenza. Ha due strade: rallentare il percorso del bando straordinario, allargando il numero dei sanati, oppure procedere attendendo le due sentenze sulla scuola del 2019: la nuova Plenaria del Consiglio di Stato e, appunto, quella della Corte costituzionale.