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Docenti di nuovo in piazza contro il decreto precari

Continua la protesta dei docenti contro le soluzioni a metà introdotte dal decreto scuola per risolvere il precariato. Una delegazione di precari si è riunita ieri davanti a Montecitorio per chiedere il rispetto pieno degli impegni assunti dagli ultimi due governi.

12/11/2019
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Il Sole 24 Ore

Continua la protesta dei docenti contro le soluzioni a metà introdotte dal decreto scuola per risolvere il precariato. Una delegazione di precari si è riunito ieri davanti a Montecitorio per chiedere il rispetto pieno degli impegni assunti dagli ultimi due governi.

Le richieste dei prof
Salvaguardare la continuità di servizio dei diplomati magistrali garantendo cosi anche la continuità didattica, completare l'attuazione del decreto precari e istituire un sistema strutturale di abilitazioni all'insegnamento sono i tre punti al centro del sit-in di ieri. «La scuola esige qualità e la stabilità del lavoro ne è condizione imprescindibile; le misure adottate finora non vanno in questa direzione. Occorrono, dunque, una serie di emendamenti al decreto che, in sede di conversione, ne modifichino il testo mantenendo fede ai patti sottoscritti. Urge, inoltre, un confronto sulle problematiche rimaste in sospeso e rimandate dall'accordo del 1° ottobre ai Ddl collegati alla Legge di Bilancio. Al riguardo è indispensabile avviare quanto prima la discussione per definirne i contenuti, come prevede l'intesa. Successivamente è necessario adoperarsi affinché i percorsi legislativi si concludano nel più breve tempo possibile, e i provvedimenti possano trovare tempestiva attuazione: lo esige la tempistica che regola l'organizzazione e la gestione del sistema scolastico», sostengono Flc Cgil, Cisl Fsur, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e Gilda Unams.

Lo stato di agitazione dei Dsga
Oltre alla mobilitazione dei docenti precari, e in corso anche quella riguardante gli assistenti amministrativi facenti funzione di Dsga, con quattro assemblee interregionali di cui una già svolta sabato scorso a Milano. I sindacati chiedono che sia riconosciuto il valore della competenza professionale acquisita sul campo, di cui tenere conto nei percorsi di accesso al profilo di Dsga. «Occorre al riguardo intervenire con un apposito emendamento in sede di conversione del decreto 126, scongiurando in tal modo le annunciate dimissioni degli
interessati dall'incarico», affermano.