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Ecosostenibilità e più sostegno

Fioramonti fissa le priorità per riscrivere la Manovra. Domani vertice con i sindacati

12/11/2019
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ItaliaOggi

Alessandra Ricciardi

L'impronta green del ministro Lorenzo Fioramonti emerge anche alla lettura della lista delle priorità date agli uffici in vista della battaglia parlamentare sulla legge di Bilancio. Nel brogliaccio, che si sta trasformando in emendamenti, si prevedendo maggiori finanziamenti per la formazione dei docenti in servizio da destinare a corsi di ecosostenibilità. Una sensibilità, questa, che deve essere sviluppata a prescindere dalla disciplina insegnata, è la filosofia. Ancora da fissare il quanto. E poi più fondi sul capitolo del diritto allo studio, così da esaudire le richieste degli idonei rimasti però senza borsa a causa dell'esaurimento dei fondi.

Fondo ordinario di funzionamento delle università: Fioramonti pare intenzionato a prevedere più risorse per chi assumerà giovani ricercatori. Qui la partita prevede addirittura la riscrittura dell'articolo 29 della legge di bilancio che di fatto, a bocce ferme, renderebbe più difficile l'ingresso di giovani. E poi maggiori risorse per la lotta alla dispersione scolastica e per rispondere alla richiesta crescente di sostegno: più docenti di sostegno ma specializzati.

La partita sulla legge di bilancio in parlamento è alle battute iniziali. Il ministro dell'istruzione, università e ricerca finora ha dovuto subire tutta una serie di no, a partire da quello più sonoro sul maggior finanziamento per scuola, università e ricerca per tre miliardi. E ha dovuto ingoiare una serie di norme inserite senza il suo consenso.

È il caso dell'agenzia nazionale per la ricerca, contestata da tutto il settore, visto l'accentramento che avverrebbe presso palazzo Chigi dei poteri direttivi sulle priorità per gli enti.

Si è rafforzata sempre presso Presidenza del consiglio anche la Ricerca spaziale, per la quale la Manovra ha previsto un maggior finanziamento di 390 milioni che diventano 452 nel 2021. Una delle poche voci attinenti a istruzione, università e ricerca che mostra il segno positivo e che però passa strategicamente da viale Trastevere a Palazzo Chigi.

I sindacati della scuola intanto hanno fatto un rapido calcolo in vista del rinnovo del contratto di categoria: se restano i fondi messi a bilancio con la Manovra, senza l'elemento perequativo, ai docenti andrebbe un aumento medio a regime, e dunque tra tre anni, di 70 euro lordi al mese. Ne servono almeno altri trenta per arrivare alle tre cifre promesse dallo stesso Fioramonti. Il problema del fondo perequativo interessa tra l'altro anche l'Università.

Ragionamenti e calcoli saranno presentati domani nel vertice che il ministro ha convocato presso il ministero. Una partita, quella del contratto, su cui però il pallino pare essere ancora una volta nelle mani della presidenza del consiglio dei ministri, che avrà un vertice ad hoc con le confederazione per tutto il pubblico impiego. Intanto però toccherà a Fioramonti rispondere alle richieste dei sindacati di settore che hanno già proclamato la mobilitazione. Sindacati che sono intenzionati domani a chiedere il pieno rispetto degli accordi già sottoscritti, dalla valorizzazione della professione docente al sistema di abilitazioni all'insegnamento, su cui il tavolo previsto non è stato più convocato