Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Fioramonti lancia il patto con l’impresa

Fioramonti lancia il patto con l’impresa

Fioramonti vede anche nuovi possibili contenuti scolastici: «Rimoduliamo la didattica: formiamo degli economisti per dirci come si fa economia sostenendo il pianeta e salvaguardando le risorse? Ingegneri che sappiano creare infrastrutture senza consumare suolo?

09/09/2019
Decrease text size Increase text size
Corriere delle Alpi


U n patto tra scuola e industrie sulla ricerca: arriva dal neo ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, l’unico esponente del governo Conte II presente alla giornata conclusiva del Forum The European House-Ambrosetti, una proposta di rilancio dell’economia attraverso gli investimenti in capitale umano e formazione, che peraltro sono materie sulle quali si può ottenere maggiore flessibilità di bilancio da parte dell’Europa. Fioramonti lo definisce proprio come «un nuovo patto di ricerca fra scuole e industrie. Un euro investito oggi genera quattro euro di resa finanziaria nel medio termine». Fioramonti, professore di politica economica a Pretoria, in Sudafrica, espresso dai Cinquestelle, vuole imprimere una spinta forte in questo senso: «Bisogna tornare a investire in modo coraggioso nella ricerca per produrre uno sviluppo economico che non sia il migliore del XX ma il migliore del XXI secolo». Non per nulla uno dei relatori che lo hanno interessato di più e con cui ha avuto un incontro conoscitivo è stato Gabriele Bibop Griesta, l’italiano che è a capo di Hyperloop TT, la società americana che sta realizzando il treno supersonico ideato da Elon Musk, per la grande componente di ricerca e sviluppo espressa dalla società. Fioramonti vede anche nuovi possibili contenuti scolastici: «Rimoduliamo la didattica: formiamo degli economisti per dirci come si fa economia sostenendo il pianeta e salvaguardando le risorse? Ingegneri che sappiano creare infrastrutture senza consumare suolo? Il capitale fisico e finanziario - ha detto a Cernobbio - non è più l’unico che conta ma va considerato anche il capitale naturale, sociale e umano. Se oggi l’economia non sa essere sostenibile sviluppando una qualità di vita migliore non può essere veramente dinamica e competitiva». (f.mas.)