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Giornata mondiale degli insegnanti: per quelli italiani non è una festa

Sottopagati, poco valorizzati, i nostri prof sono i più vecchi d’Europa. L’Anief: più della metà, ultracinquantenni». Entro l’8 ottobre le candidature per il Global Teacher Prize

06/10/2017
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Corriere della sera

Antonella De Gregorio

Una giornata dedicata non risolve le tante problematiche della categoria, ma l’appuntamento che dal 1994, tutti i 5 ottobre, invita a celebrare gli insegnanti di tutto il mondo, è una ricorrenza che serve, almeno, a metterle in luce. La Giornata internazionale, promossa dall’Unesco e osservata in oltre 100 Paesi, aspira ogni anno a sottolineare il fondamentale ruolo dei docenti nel percorso di formazione, educazione e guida dei giovani. Ricordarlo all’opinione pubblica.

«Sostenerli e valorizzarne il ruolo»

Anche se la categoria ha bisogno di ben più di un riconoscimento formale. «Sono il cuore della comunità scolastica - ha scritto in un messaggio alla categoria la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli. Ma la riforma del 2015 non ha modificato le principali criticità. Gli stipendi, innanzitutto, fermi al 2009 e più bassi di quelli di qualsiasi impiegato e della maggior parte dei colleghi europei: peggio di noi fanno solo Grecia e Slovacchia. «Dobbiamo sostenerli e valorizzarne il ruolo - scrive Fedeli -. È per questo che stiamo lavorando al rinnovo del loro contratto, bloccato ingiustamente per troppo tempo. Siamo impegnati a trovare le risorse in Legge di Bilancio per adeguare le loro retribuzioni».

Formazione

Indispensabili, dice la ministra, anche «la loro formazione e il loro aggiornamento costante». «C’è un Piano che è stato predisposto a tale scopo, perché vogliamo sostenerli nella guida delle studentesse e degli studenti di fronte ai mutamenti e ai cambiamenti repentini che attraversano le nostre società».

I più vecchi

Si sentono sottovalutati gli insegnanti italiani. E, altro tema scottante, hanno l’età media più alta del Vecchio Continente. Lo sottolinea il sindacato Anief: «Il corpo docente italiano si contraddistingue per un altro record negativo: l’età da record. Proprio in queste ore, da Bruxelles giungono i dati Eurostat, aggiornati al 2015, che indicano i nostri insegnanti come i più vecchi d’Europa, con il 57,2% di ultracinquantenni, a fronte di una media europea del 36%. È significativa e preoccupante la crescita esponenziale dei docenti ultra 60 enni, che hanno raggiunto il 18% contro la media Ue di appena il 9%».

Il premio

Restano l’impegno, la passione, la professionalità, che fanno del mestiere dell’insegnante uno dei più carichi di responsabilità ma anche di soddisfazioni. Per puntare un riflettore sulle cose che funzionano, da qualche anno è stato istituito un premio, il Global Teacher Prize, il premio da un milione di dollari per l’insegnante «più bravo del mondo», assegnato ogni anno in marzo a Dubai, durante la Global Education and Skills Conference. La scadenza per inviare le candidature è pochi giorni dopo la Giornata Mondiale degli insegnanti: l’8 ottobre. Quattro gli insegnanti italiani che nelle scorse edizioni sono entrati nella rosa dei selezionati: Daniele Manni, Daniela Boscolo, Armando Persico e Barbara Riccardi. Sulla scia del premio mondiale, nelò maggio 2016 la ministra Stefania Giannini aveva lanciato l’«italian teacher Prize», per premiare i migliori docenti italiani. Vincitrice della prima edizione del premio, Annamaria Berenzi, insegnante di matematica docente nella sede distaccata di un liceo bresciano, all’interno dell’Ospedale.