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Governo M5s-Pd, tocca a nidi e Its

Le ipotesi di convergenza nella due diligence sui programmi stilata per i pentastellati

24/04/2018
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ItaliaOggi

Alessandra Ricciardi

Roberto Fico

Giacinto della Cananea, il professore di Tor Vergata che ha avuto dal leader del Movimento5Stelle, Luigi Di Maio, il compito di analizzare le possibili convergenze dei programmi di M5s con Pd o Lega in vista di un accordo politico di governo, sulla falsa riga del contratto tedesco, è lapidario nella premessa alla prima relazione fatta: «Il punto di fondo è chiaro, le divergenze, che si sono ampiamente manifestate ben prima dell'ultima campagna elettorale, riguardano temi e problemi tra quelli più rilevanti per l'azione dello stato, all'interno e all'esterno, e sono quindi tali da rendere ardua la formazione di un governo coeso».

Fallito il tentativo della presidente del senato Maria Elisabetta Casellati di mettere in campo un'alleanza tra M5s e l'intera coalizione del centrodestra, ieri il capo dello stato, Sergio Mattarella, ha affidato un analogo incarico al presidente della camera, il pentastellato Roberto Fico. Questa volta l'alleanza da testare è quella tra M5s e Pd. I valori condivisi, rilevati dal gruppo di lavoro guidato dal prof di Tor Vergata, al primo punto parlano di futuro, giovani e famiglie. E dunque sì al contrasto alla violenza di genere e sì al rafforzamento dei servizi per la prima infanzia.

In entrambi i programmi infatti si lancia un piano straordinario per la prima infanzia, che per il Partito democratico è lo sviluppo e il potenziamento di quel pezzo della riforma di Matteo Renzi, che porta il nome di Buona scuola, sul sistema integrato 0-6 anni. E poi sì a un lavoro comune per rafforzare il sistema degli Its, gli istituti tecnici superiori che costituiscono il pilastro del sistema tedesco dell'alta formazione, alternativa all'università, altro cardine della riforma degli ultimi esecutivi di centrosinistra. Convergenze anche per un piano speciale per l'edilizia e la messa in sicurezza delle strutture.

Nulla invece si dice sul sistema di reclutamento e di valorizzazione del personale, uno dei punti più dibattuti della Buona scuola che in campagna elettorale il Movimento5stelle aveva annunciato di voler smontare.

Il programma possibile è enucleato al capitolo Costruire un futuro per i giovani e le famiglie: «Le parti concordano sull'urgenza di costruire un futuro per i giovani e le famiglie. Ritengono che sia di primaria importanza prevenire e punire tutte le forme di violenza contro le donne o i bambini e promuovere i valori della convivenza civile nell'educazione scolastica... nel novero delle misure da attuare, vi sono l'espansione della rete dei servizi per la prima infanzia e dei servizi per la cura delle persone». E poi: «È necessario investire sulla formazione e sull'istruzione universitaria, esse non vanno viste come percorsi ordinati in modo gerarchico», scrive il pool di esperti, «bensì come leve, egualmente indispensabili, per fornire al paese le competenze e i saperi di cui ha bisogno. Una formazione e una ricerca migliori permettono di valorizzare il merito, di assicurare le basi economiche per un futuro migliore, di ridurre le disparità territoriali». Fico ha così commentato, all'uscita dal Quirinale, l'incarico ricevuto: «Farò un confronto sui programmi».