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Il giornale di Brescia - Professionisti dell'educazione;Una proposta di Organico funzionale

Una proposta di Organico funzionale Professionisti dell'educazione obiettivo scuola Propongo ora un esempio di Organico funzionale per una scuola secondaria di II grado, con una cin...

19/11/2001
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Giornale di Brescia

Una proposta di Organico funzionale
Professionisti dell'educazione
obiettivo scuola

Propongo ora un esempio di Organico funzionale per una scuola secondaria di II grado, con una cinquantina di classi e un monte ore di insegnamento di circa 1600 ore. Potrebbe essere un qualsiasi liceo. Le milleseicento ore danno 98 risorse (le ho ottenute dividendo la somma per 16,50) ed il 5 per cento dà ottanta ore. Questo è il patrimonio che ho da spendere per la organizzazione della scuola. Prima di tutto, nella formazione delle cattedre, cercherò di non creare spezzoni, perché mi intaccherebbero le ottanta ore del cinque per cento. A cosa mi servono queste ottanta ore? Posso usarle in due modi: diminuendo l'orario di cattedra e aumentando le ore a disposizione per coordinare progetti e attività varie; oppure, facendo equivalere l'orario di cattedra a quello di servizio ed aggiungendo ore pagate (per tredici mensilità e si può arrivare, per un docente con una ventina di anni di servizio, a ca. 500.000 nette al mese), con lo stesso scopo di prima. Adesso ho quindi le persone, decorosamente remunerate, e quindi gli spazi per organizzare la vita scolastica. Io partirei dal cuore di ogni scuola: il Collegio dei docenti e lo articolerei in forma permanente in Dipartimenti disciplinari, affidandoli ad un docente coordinatore (designato dai Dipartimenti e nominato dal dirigente scolastico). I docenti coordinatori di Dipartimento riuniti insieme formano un Comitato didattico presieduto dal dirigente scolastico, con il compito di predisporre i lavori del Collegio per le attività curricolari, le attività integrative e complementari, le sperimentazioni, per esaminare i progetti didattici e pedagogici, per progettare a sua volta percorsi di ricerca pedagogico-didattica, per verificare e relazionare al Collegio sull'andamento didattico e pedagogico degli insegnamenti/apprendimenti disciplinari, per predisporre il piano annuale delle attività in merito al recupero, all'educazione alla salute, alla continuità contro la dispersione, all'orientamento e al riorientamento. Dentro il Comitato didattico, con deleghe formali in cui vengono indicate le ore in diminuzione o aggiuntive, si possono organizzare alcuni gruppi di lavoro: per la ricerca-azione curricolare, per la verifica in itinere delle sperimentazioni, per la continuità e le così dette passerelle di riorientamento. Un altro punto, anzi un luogo di intervento forte che si può realizzare in parte con l'Organico funzionale in parte con il Fondo dell'Istituzione è dato dalle azioni di recupero e sostegno, azione obbligatoria fin dal 1995, ed ora parte integrante della funzione dirigente e delle azioni prioritarie della scuola dell'autonomia. Credo che l'affidamento ad un numero consistente di docenti (nel nostro caso da venti a trenta) del compito di tutoraggio per tutto l'anno degli studenti in difficoltà, segnalati dai Consigli di classe, sia una soluzione più idonea dei famosi Idei (Interventi didattici educativi integrativi): una trentina di ore potrebbero essere prese dal 5 per cento dell'Organico funzionale e il resto dal fondo dell'Istituzione specifico per il recupero e il sostegno. Vedrete che restano soldi anche per la formazione in servizio: che è poi il volano di tutta questa operazione, perché senza formazione in servizio non c'è condivisione e senza condivisione non ci può essere scuola dell'autonomia. E, soprattutto, non si crea quel clima di entusiasmo e partecipazione che è il risultato forte dell'operazione. Non faremo diventare ricchi i nostri docenti, ma certamente li compenseremo molto meglio di quanto sia mai avvenuto con i contratti nazionali e integrativi; soprattutto daremo loro la posizione professionale corretta: essere ricercattori nella loro scuola: creativi, ma non improvvisatori, innovatori come scelta ideale e stile di vita. In una parola: professionisti dell'educazione, dell'istruzione e della formazione. Francesco Butturini