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Il Manifesto - appello

Lettera aperta alla Cgil "Insieme, un motore di avvio di un travolgente movimento" Questa lettera aperta esce oggi congiuntamente su 'Liberazione', 'il manifesto' e 'l'Unità' Alla Cgi...

14/11/2001
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il manifesto

Lettera aperta alla Cgil "Insieme, un motore di avvio di un travolgente movimento"

Questa lettera aperta esce oggi congiuntamente su 'Liberazione', 'il manifesto' e 'l'Unità'
Alla Cgil scuola, alle organizzazioni della scuola, alle organizzazioni della scuola, ai lavoratori e agli studenti, al movimento antiliberista Crediamo che l'attacco dirompente che la ministra Moratti e il governo Berlusconi stanno portando alla scuola pubblica, che la loro volontà di privatizzare e mercificare l'istruzione, siano in continuità con la politica scolastica del centrosinistra, che ha voluto la legge di parità e i finanziamenti alle scuole private, la frantumazione regionalistica della scuola pubblica, l''autonomia' della scuola-azienda e una 'riforma dei cicli' che riproduceva la divisione degli anni '50 tra istruzione e avviamento al mestiere, che ha tentato con il 'concorsaccio' e gli 'aumenti di merito' di gerarchizzare e dividere i docenti. La Cgil dà un'interpretazione assai diversa del passato, avendo giudicato positivamente, nel complesso, l'operato di Berlinguer-De Mauro. Inoltre, riteniamo che la Cgil, come gli altri sindacati 'maggiormente rappresentativi', abbiano pesanti responsabilità nella drastica riduzione dei diritti sindacali subita dai Cobas e dalle altre organizzazioni che si sono viste togliere anche il diritto di assemblea nell'ultimo biennio. Purtuttavia, se guardiamo al presente, registriamo comuni dichiarazioni contro la filosofia della scuola-azienda, contro la privatizzazione della scuola, contro i vari passaggi della parità imposti da Moratti: e anche contro gli articoli della Finanziaria che riguardano la scuola, contro il disinvestimento economico in essa, nonché a favore di stipendi europei per tutti, senza ricadere nelle trappole del presunto 'merito' e della gerarchizzazione. Inoltre, su tutte queste cose la Cgil ha già scioperato. Ce n'è quanto basta per proporre alla Cgil di discutere una piaffaforma comune che ci porti a dicembre ad un nuovo sciopero generale della scuola e ad una grande manifestazione nazionale che abbia almeno i numeri di quella che travolse il 'concorsaccio'. Pensiamo che tale iniziativa vada proposta non solo a tutte le organizzazioni di lavoratori/trici della scuola che hanno già scioperato per battere Moratti, la scuola-azienda e l'istruzione-merce; ma anche alle organizzazioni di studenti che hanno fatto propria tale lotta e a tutto il movimento antiliberista e alle sue componenti più strutturate, dai Forum cittadini alle organizzazioni, dal Prc ai Cobas, dalla Fiom all'Arci, Legambiente e Cub, nonché alle reti, dai disobbedienti al Network, da Lilliput ad Attac e a tutti coloro che sono intenzionati a difendere la scuola pubblica per migliorarla, e a combatterne la mercificazione. Attendiamo una risposta, che ci auguriamo positiva, affinché, insieme, si possa essere motore di avvio di un travolgente movimento: e crediamo che esso debba inserire nella mobilitazione anche un No secco alla guerra che raccolga non solo l'enorme forza espressa il 10 novembre in tal senso, ma anche l'opinione di quel 55% di italiani che dichiarano apertamente la loro ostilità alla guerra e alle logiche del terrore e della strage.

Piero Bernocchi Portavoce nazionale dei Cobas della scuola