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Il Manifesto-Barriccati alla Pertini

Barricati alla "Pertini" Genova, resistenza pacifica nella scuola del blitz del 21 luglio AUGUSTO BOSCHI - GENOVA L'occupazione della Pertini sopravvive la notte e anche il mattino, seppu...

13/12/2001
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il manifesto

Barricati alla "Pertini"
Genova, resistenza pacifica nella scuola del blitz del 21 luglio
AUGUSTO BOSCHI - GENOVA

L'occupazione della Pertini sopravvive la notte e anche il mattino, seppure con qualche brivido. I ragazzi che hanno preso possesso della palestra dove avvenne il blitz del 21 luglio, per evitare spiacevoli sorprese e sottolineare la riappropriazione della scuola, avevano posto delle catene con lucchetti alle porte esterne. Una cosa che non è stata gradita né dalla preside né dai professori che volevano entrare comunque nell'istituto. E qui è cominciata una lunga discussione alla quale hanno partecipato anche un gruppo di agenti della Digos genovese chiamati per controllare la situazione.
Si è andati avanti per quattro ore con gli studenti barricati nella scuola e la preside Carla Angela Castelli, alcuni professori e la Digos fuori. Qualche genitore furioso fuori dai cancelli, minacce di denunce, promesse di resistere a oltranza e poi, alla fine, si raggiunge un compromesso. I ragazzi tolgono le catene e un paio di professori, rappresentanti dell'assemblea degli insegnanti, entrano nella scuola. Si discute su come risolvere la questione. Viene avanzata la proposta di fare un'assemblea d'istituto che abbia come argomento la riforma scolastica e alla quale siano invitati anche i professori. La strada però si rivela non praticabile perché, salvo disposizioni contrarie da parte della preside e del provveditore, una volta in classe gli insegnanti non potrebbero far finta di niente e non fare lezione. Arriva anche, avvertito della presenza della polizia e preoccupato che possa succedere qualcosa, l'assessore della provincia al patrimonio scolastico Eugenio Massolo. "Ho trovato una situazione tranquilla. I ragazzi hanno tolto le catene e per quello che mi riguarda non sporgerò nessuna denuncia nei confronti dei ragazzi".
L'occupazione, dunque, continua. I ragazzi fanno i turni per andare a mangiare e andare a farsi una doccia, hanno le chiavi dell'istituto in mano e non permettono a nessuno di entrare. E si preparano alla manifestazione di domani. Per oggi è prevista una conferenza sul tema della riforma alla quale sono stati invitati, oltre a Massolo, anche altri rappresentanti della Provincia e del forum "Il sapere e la formazione".
Domani i ragazzi lasceranno la scuola per unirsi al corteo insieme con gli insegnanti dei sindacati di base per protestare contro la riforma della scuola proposta dal ministro Moratti. Ma la Pertini non è l'unica scuola a essersi sollevata: il liceo Cassini, per esempio, sembra destinato a diventare uno dei punti di riferimento della contestazione: solo l'altro giorno erano settecento gli studenti che si sono riuniti nella palestra; e quattrocento erano quelli che, al liceo artistico Barabino, hanno occupato l'aula magna. E un centinaio i ragazzi del liceo Mazzini di Sampierdarena che ieri mattina hanno provato a passare dall'autogestione all'occupazione. La preside è montata su tutte le furie e ha intimato loro di lasciare la scuola. E quando si sono rifiutati, ecco l'immancabile telefonata alla Digos il cui intervento, di fatto, ha messo fine all'occupazione, ma non all'autogestione.