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Il Manifesto-Titolo di studio, questo sconosciuto

Titolo di studio, questo sconosciuto La riforma Bertagna: meno obbligo scolastico, più tappe "intermedie". Panini (Cgil): diploma senza valore legale? CI. GU. - ROMA L'interrogativo è inquiet...

07/12/2001
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il manifesto

Titolo di studio, questo sconosciuto
La riforma Bertagna: meno obbligo scolastico, più tappe "intermedie". Panini (Cgil): diploma senza valore legale?
CI. GU. - ROMA

L'interrogativo è inquietante, ma è all'ordine del giorno nelle discussioni in corso sulla riforma Bertagna, argomento degli Stati generali della scuola: se la bozza Bertagna dovesse essere approvata, esisterà ancora il valore legale del titolo di studio? Problema, come è evidente, nient'affatto secondario. Il testo, infatti, mantiene formalmente l'esame di stato alla fine della terza media e alla fine del quarto liceo (scompare l'esame di quinta elementare). Ma già la legge finanziaria prevede che le Commissioni d'esame siano solo interne ("composte dagli insegnanti delle materie di esame della classe del candidato per le scuole del servizio nazionale di istruzione") e questa, secondo il segretario della Cgil scuola Enrico Panini, "è l'anticamera della perdita di valore legale del diploma, perché l'accertamento finale si configura come termine di un corso di studi particolare". Tra l'altro la bozza non spende neanche una parola sugli esami finali, mentre ne spende molte sulle prove "intermedie" che saranno proposte dal "Servizio nazionale per la qualità del sistema educativo di istruzione e di formazione" all'inizio di ciascun biennio (prima, terza, quinta elementare; seconda media; prima e terza liceo o istituto di formazione a durata quadriennale). Le verifiche intermedie seriviranno ad attestare "le conoscenze sulle abilità linguistiche, scientifico-matematiche e storico-sociali degli allievi e richieste dai piani di studio nazionali", e a fornire una mappa nazionale del sistema scolastico. Si svolgeranno tra il primo e il 10 settembre, e su questo fronte la rivista Tuttoscuola fa notare che ogni anno 3 milioni di famiglie italiane saranno costrette a rinunciare alle vacanze estive. Ma tant'è.
Piuttosto l'eliminazione dei commissari esterni, la leggerezza con cui viene affrontato il nodo degli accertamenti finali, fanno il paio con l'eliminazione dell'obbligo scolastico fino a 15 anni. La bozza, infatti, parla genericamente dell'obbligo di 12 anni di istruzione (quindi, se tutto va bene, fino a 18 anni) però non si dice mai che l'acquisizione del diploma di terza media (14 anni) costituisce l'assolvimento di un obbligo. Più genericamente si vira verso il concetto di diritto/dovere di formazione per almeno dodici anni complessivi, che il gruppo di lavoro ristretto autore della bozza ritiene un concetto "più completo e inclusivo".
A questo si aggiunge l'accelerazione che la bozza imprime ai percorsi individuali di studio, sia attraverso una flessibilità interna ai piani di studio, che attraverso il "portfolio delle competenze", una sorta di curriculum personale che accompagna lo studente dai "3 ai 18 anni di età" e che comprende una scheda di valutazione e una scheda di orientamento dello studente. Una "personalizzazione" che va di pari passo con la possibilità, sottolineata ieri da alcuni esperti del Consiglio nazionale della pubblica istruzione, "di una esternalizzazione dei servizi essenziali dell'istruzione". In un passaggio della bozza Bertagna, infatti, si dice che determinati obiettivi di apprendimento sono obbligatori anche se non fossero previsti un docente o una disciplina specifici. In quel caso, lo studente sulla base di un piano di studio personale può ricorrere a esperti esterni.