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Il Mattino - il malessere della scuola

IL MALESSERE DELLA SCUOLA ELENA ROMANAZZI PROFESSORI sul piede di guerra ieri davanti al ministero della Pubblica Istruzione. La pioggia non ha fermato una manifestazione che ha visto circa 500 p...

13/11/2001
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Il Mattino

IL MALESSERE
DELLA SCUOLA
ELENA ROMANAZZI
PROFESSORI sul piede di guerra ieri davanti al ministero della Pubblica Istruzione. La pioggia non ha fermato una manifestazione che ha visto circa 500 persone aderenti alla Cgil, agli Unicobas e ai Cub sulle scale del ministero (la Gilda ha manifestato a Venezia, Milano e Firenze e altri manifestazioni si sono tenute a Torino e in altre città), con bandiere, cartelloni, slogan. In cinquecento, accompagnati anche da molti studenti, tutti uniti contro la Finanziaria del ministro Moratti, contro la scuola che il ministro vuole rivoluzionare, contro una riduzione dell'istruzione pubblica in favore dei privati. I dati forniti dai sindacati oscillano tra il 40 e il 44,3 per cento di adesioni nelle grandi città e questo sulla scorta delle informazioni avute da alcuni provveditorati, a Firenze ad esempio si è registrato il 56,8 per cento (dato ufficiale). Per il ministero le percentuali sono diverse, e pur essendo la rilevazione parziale (solo oggi ci saranno i dati definitivi) si parla di una "partecipazione allo sciopero indetto per l'intera giornata" pari al 16,80 per cento: nelle 4.348 scuole rilevate (su 10.823) hanno scioperato 65.061 dipendenti. La percentuale di adesione scende al 3,44 per cento per la sciopero della prima ora indetto dalla Cisl e dalla Uil.
Da Castellamare di Stabia è partito un pullman carico di insegnanti inferociti, 66 persone, tutti della Cgil. A loro la palma dell'originalità nel rappresentare la situazione della scuola, ormai "morta", con tanto di funerale alla fine della manifestazione, vedova al seguito e corona di fiori con nastro nero a lutto: "Con mestizia, colpa di Letizia. Alla cara madre il personale della scuola". Alla "morte" gli insegnanti si ribellano. Spiega Rita Montemarano, 30 anni di insegnamento, tre milioni al mese di stipendio, docente di lettere dell'istituto tecnico per geometri Vetruvio di Castellammare: "Ma il ministro lo sa qual'è il lavoro dei docenti? Lo sa che non finisce con le ore di scuola ma che va oltre, per preparare, organizzare e fare tutto quello che è necessario? Invece di valorizzare tutto questo, taglia le risorse. E mette in commissione i membri esterni, evitando che i ragazzi vengano stimolati, ciò va tutto a vantaggio della scuole private. È inaccettabile". Francesca Lollobrigida, insegnante di sostegno (precaria da dieci anni) lamenta la mancanza di aiuto e fondi per i bambini portatori di handicap che sono "doppiamente penalizzati".
"Alla guerra van compatti sia Martino che Moratti. Lui bombarda i talebani, lei la scuola del domani". Gli slogan ritmati dagli insegnanti hanno coinvolto anche gli studenti. Perchè davanti al ministero in sostegno dei loro insegnanti e per tutelare la scuola pubblica, c'erano molti ragazzi di Roma che già si preparano a dare il via ad una stagione di cogestione della scuola. Poca partecipazione invece del personale Ata.
Un'adesione massiccia che ha indotto la Uil (con la Cisl ha scioperato solo un'ora) a ritrovare l'unità persa con la Cgil per andare al tavolo del confronto fissato per il 29 novembre in maniera compatta. Massimo Di Menna, leader della Uil scuola, si augura che la "scuola non si trasformi in un luogo di scontro politico". Diversa la posizione della Cisl. Daniela Culturani responsabile del sindacato ha condannato lo sciopero della Cgil: "Ritengo che sia connotato politicamente e ideologicamente e l'adesione non è stata esaltante".