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Il Miur ammette che l’alternanza scuola-lavoro non era obbligatoria

Il caso. Ammissione tardiva del ministero dell'Istruzione sull'obbligatorietà della corvée a cui sono costretti 1 milione e mezzo di studenti. Il programma voluto dalla "Buona Scuola" di Renzi e del Pd lo diventerà a partire dal prossimo anno scolastico

06/05/2018
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il manifesto

Roberto Ciccarelli

Il Ministero dell’Istruzione ha ammesso in una nota che l’alternanza scuola lavoro non era obbligatoria per gli anni 2015-2018, ma lo sarà a partire dal prossimo anno scolastico, come previsto dalla «Buona Scuola» di Renzi e del Pd. «Ci sono voluti tre anni ma alla fine il MIUR lo ha ammesso» sostiene la Flc-Cgil che aveva messo in discussione il valore giuridico del testo su uno dei punti più contestati della normativa che ha introdotto nella scuola italiana, con una dimensione di massa (1 milione e mezzo di studenti coinvolti), le tecniche delle «politiche attive del lavoro». Per il triennio trascorso verrebbe meno l’obbligo di prestare la corvée di 400 ore per gli istituti tecnico-professionali e 200 per i licei in aziende e uffici pubblici, determinati più dalla necessità di trovare una collocazione agli studenti che da una reale «profilazione» dei soggetti tesa alla trasformazione neoliberale in «capitale umano». La spinta compulsiva impressa dalla burocrazia e dai governi ha tra l’altro creato numerosi casi di sfruttamento e di incidenti gravi che hanno coinvolto gli studenti. L’obbligo di frequenza del monte ore minimo di attività obbligatoria diventerà un requisito per l’ammissione alla maturità da settembre.