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Il Nuovo-Cgil a congresso: più giovani, più stranieri

Cgil a congresso: più giovani, più stranieri Dal 6 al 9 febbraio a Rimini per il congresso della Cgil che, auspicano dalla segreteria, potrebbe chiudersi con un documento unitario. La fotografi...

09/01/2002
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Il Nuovo

Cgil a congresso: più giovani, più stranieri

Dal 6 al 9 febbraio a Rimini per il congresso della Cgil che, auspicano dalla segreteria, potrebbe chiudersi con un documento unitario. La fotografia del sindacato di Cofferati: più giovani, più extracomunitari.
ROMA- Quasi ultimata la nuova fotografia della Cgil che si appresta a celebrare il suo 14^ congresso. Completate le assemblee di base ed i congressi di categoria, si apre ora, prima del grande appuntamento di febbraio a Rimini, l'ultima fase, quella dei congressi regionali che dovranno concludersi entro il 17 gennaio. Una preparazione che ha coinvolto oltre 1 milione e 300 mila persone, di cui 1 milione di lavoratori attivi e 300 mila pensionati.

Due i documenti che, per la terza volta dal '91, si contrapporranno in un congresso della Cgil, quello di maggioranza su 'Diritti e lavoro in Italia e in Europa'', firmato da Cofferati, Epifani e gran parte della segreteria, e quello di minoranza, ''Lavoro, Società -Cambiare rotta'', presentato da Gian Paolo Patta.

Il primo ha già totalizzato l'82% dei consensi l'altro il 18%. Ma dalla segreteria arriva una nota di ottimismo. Che da Rimini si possa uscire con un documento unitario. '' La segreteria nazionale - dice Carlo Ghezzi, segretario confederale responsabile dell'organizzazione - crede che si possa lavorare ad un documento unitario. C'è un trend positivo che se nell'ultima fase congressuale non viene sconvolto prefigura la possibilià un documento unitario. La segreteria è orientata -prosegue- a raccogliere le spinte che vengono a favore di
un documento unitario''.

Ambedue i documenti, d'altra parte, parlano per alcuni versi la stessa lingua: a cominciare dal giudizio sull'attuale governo, ''subalterno a Confindustria'', che invece di scegliere una via alta allo sviluppo ''preferisce creare uno sviluppo basato sulla riduzione di costi, abbassando la protezione sociale''. Ugualmente, nel mirino della maggioranza e minoranza della Cgil, la politica perseguita dall'esecutivo su pubblico impiego, pensioni e modifica dell'articolo 18. Quanto alla concertazione, tema su cui le due componenti sono più 'distanti', ghezzi ribadisce la sua validità: ''non pensiamo che una giungla di rivendicazioni, dove vince chi più alza la voce, sia più favorevole alle categorie maggiormente disagiate''.

Quanto ai numeri della minoranza sono più forti al Nord rispetto al Centro e al Sud. La quota di consensi più consistente, tra il 20 ed il 30%, infatti, la raggiunge nelle aree Piemonte, Lombardia, Liguria, Trentino e Friuli Venezia Giulia mentre non supera il 5% dei favori nel Sud (Puglia, Basilicata, Sicilia) eccezion fatta per la Calabria dove raccoglie l'8%. Quanto alle categorie, gradimento in ascesa in Fiom , dove sale al 9%, e nel
comparto scuola e funzione pubblica mentre resta basso il consenso nell'agroalimentare, edilizia e pensionati. ''La fotografia della Cgil -prosegue Ghezzi- in fondo non è cambiata di molto rispetto a sei anni fa nonostante il Paese invece sia mutato radicalmente''.

Complessivamente, ad oggi, si sono tenute 56 mila assemblee di base e 2.000 congressi di strutture. Intanto il sindacato si scopre più giovane, il 30% degli iscritti ha meno di 30 anni ed è un po' più extracomunitario. Sono oltre 100 mila i lavoratori dei paesi terzi iscritti alla Cgil.

(8 GENNAIO 2002; ORE 17:10)