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Il Nuovo - Moratti: basta circolari, tutto il potere alle scuole

Moratti: basta circolari, tutto il potere alle scuole Quasi 500 circolari all'anno, quasi due al giorno, più decreti, ordinanze. Una massa di normativa che provoca la paralisi del ministero. Una...

10/11/2001
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Il Nuovo

Moratti: basta circolari, tutto il potere alle scuole

Quasi 500 circolari all'anno, quasi due al giorno, più decreti, ordinanze. Una massa di normativa che provoca la paralisi del ministero. Una commissione spazzerà via tutto.
ROMA - Una commissione contro la burocratizzazione e per la semplificazione normativa della scuola è stata varata dal Ministro Letizia Moratti. Sarà presieduta dalla sottosegretaria Maria Grazia Siliquini, coordinata dal consigliere della Corte dei Conti, Giovanni Rossi e composta da 29 dirigenti del Ministero di Viale Trastevere. L'obiettivo è quello di ridurre la grande produzione di circolari, decreti, ordinanze, indirizzati alle istituzioni scolastiche.

Sin dal suo primo discorso da Ministro Letizia Moratti ha preso di mira la cronica dipendenza della scuola italiana dalle circolari, una patologia riconosciuta anche dall'ex Ministro Berlinguer in un suo recente libro. Attualmente la scuola italiana riceve una media di 500 circolari l'anno, quasi due al giorno, circolari che, facendo spesso riferimento l'una all'altra creano un ginepraio burocratico impenetrabile, favorendo la passività e l'attendismo burocratico tipico di quei funzionari che non fanno nulla se prima non è uscita una circolare.

La sottosegretaria Maria Grazia Siliquini parla chiaro: "E' mio intendimento riportare i docenti e i dirigenti scolastici ai compiti per i quali si sono formati. Lo studente deve essere il centro della scuola, normative e decreti devono essere un utile supporto per l'insegnamento e non - ha concluso - uno scoglio sul quale si arenano le attivita' e le iniziative della scuola''.

Secondo un membro della commissione, il consigliere del sottosegretario Valentina Aprea, professor Rosario Drago, "si tratta di ridurre il tasso di produzione cartaceo e per riuscirci bisogna muoversi in tre direzioni: una psicologica, dando più fiducia alle scuole, perché prendano gradualmente coscienza che possono farcela da sole, senza aspettare la circolare romana che spiega per filo e per segno quello che in realtà già tutti sanno.

Un'altra direzione dipende dal Ministero, che cercherà di non dire alle scuole quello che possono fare da sole, esattamente come negli altri ministeri. La terza è di sistema, si tratta di agire sulla comunicazione. Oggi abbiamo una comunicazione esclusivamente discendente, da Roma verso la periferia, ma non ne esiste una ascendente, dalle scuole verso il Ministero, così come non esiste affatto una comunicazione tra le scuole, una comunicazione orizzontale. Insomma quel network tra scuole in cui i vari istituti si scambiano idee ed esperienze in Italia non esiste affatto, ognuno fa da sé aspettando l'imboccata ministeriale".

La Commissione, che si aggiunge a quelle sul codice deontologico, sulla riforma dei cicli, sulla valutazione e sulla parità, cercherà solo di indicare delle linee di metodo, dei consigli pratici per cercare di modificare la tendenza ad accentrare ogni pratica sulle procedure, abitudine che secondo Rosario Drago favorisce "il clientelismo e la corruzione perché non si basa sul senso di responsabilità dei soggetti che lavorano nella scuola".

"Tutti i Ministri della Pubblica Istruzione hanno esordito promettendo lotta alle circolari" commenta il leader della Uil scuola Massimo Di Menna, "ma grazie ad una ricerca che abbiamo fatto è emerso che ciascuno di loro ne ha firmate più del diretto predecessore. Credo che la scelta di fare una commissione- prosegue Di Menna- sia un'idea sbagliata, qualcosa che rischia di burocratizzare ancora di più, anche perché con l'autonomia le scuole potrebbero tranquillamente fare a meno delle circolari. La Moratti - conclude Di Menna - deve fare meno annunci e dirci concretamente che cosa ha fatto in questo o quel settore".

Secondo Stefano D'Errico leader dell'Unicobas la Moratti "con una mano burocratizza con l'altra riburocratizza, come quando parla di contratto separato per gli insegnanti. Il contratto degli insegnanti deve essere portato fuori dal calderone del pubblico impiego, come è stato fatto per l'Università" conclude D'Errico.

Intanto il Senato ha approvato l'articolo 13 del testo della finanziaria con le modifiche concordate dal Ministro Morati con i sindacati. La maggioranza ha bocciato un emendamento dell'Ulivo che prevedeva un aumento di circa 420 miliardi di lire del fondo per la contrattazione integrativa dei docenti e un incremento di circa 1500 miliardi per gli aumenti contrattuali. "Serviva per aumentare gli stipendi degli insegnanti e avviare la loro qualificazione professionale" ha dichiarato l'ex Ministro Luigi Berlinguer