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La scuola in piazza, in ordine sparso I sindacati protestano tra le divisioni contro la Finanziaria. Sciopereranno per l'intera giornata Cgil, Unicobas, Gilda, Cub e Usi. Solo un'ora Cisl e Ui...

12/11/2001
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Il Nuovo

La scuola in piazza, in ordine sparso

I sindacati protestano tra le divisioni contro la Finanziaria. Sciopereranno per l'intera giornata Cgil, Unicobas, Gilda, Cub e Usi. Solo un'ora Cisl e Uil. Lo Snals non partecipa.
di Alberico Giostra
ROMA - E domani scende in piazza la scuola. Sarà il terzo sciopero generale dell'era Moratti e riguarderà tutti i lavoratori, dai dirigenti scolastici, al personale non docente, fino ai precari. E' stato indetto da Cgil, Unicobas, Gilda, Cub-Scuola e Usi-Ait Scuola. Sarà lo sciopero dello strappo tra Cgil e Cisl-Uil.

Queste ultime due sigle infatti, sciopereranno solo per un'ora mentre lo Snals, il più forte dei sindacati autonomi, non sciopererà affatto. A dividere i confederali è stato un diverso giudizio sulla Finanziaria che venerdì scorso ha superato l'esame del Senato. Secondo Cisl e Uil le modifiche apportate dal Ministro Moratti al testo originario, dopo l'incontro del 25 ottobre, non giustificano il ricorso allo sciopero generale, che la leader della Cisl scuola Daniela Colturani, ha più volte definito "strumentale e politico".

Rispetto alla prima stesura, gli articoli 9 e 13 della Finanziaria hanno subìto parecchie modifiche e a Viale Trastevere hanno rinunciato all'obbligatorietà della copertura dell'orario fino a 24 ore, al ricorso ai supplenti solo per assenze dei docenti superiori ai 30 giorni (poi diventati 15), al calcolo degli organici in base alle classi e non agli iscritti, finendo per ribaltare una manovra che era partita come la manovra dei risparmi finalizzati agli investimenti e del "più lavori più guadagni".

Una serie di rinunce da parte della Lady di ferro, che aveva fatto mugugnare parecchi esponenti del partito dei "falchi" ministeriali. Rinunce che però non hanno convinto la Cgil, che ieri ha ribadito di scioperare contro una finanziaria che "taglia 2000 miliardi alla scuola pubblica e per ottenere un piano di investimenti a partire dal 2002, le risorse necessarie per adeguare le retribuzioni del personale a quelle europee e per la centralità e il sostegno della scuola pubblica". Inoltre secondo il leader della Cgil scuola Enrico Panini, il governo si è già "rimangiato buona parte degli impegni assunti dal Ministro.

Un esempio: con i sindacati è stata alleggerita la norma sul taglio degli organici per non compromettere irrimediabilmente il diritto allo studio? Nessuna paura dice la relazione tecnica, si realizzerà lo stesso forte risparmio previsto perché taglieremo quando, con le circolari del Ministero si applicheranno i nuovi criteri una volta approvata la Finanziaria." Insomma la relazione tecnica ministeriale sembra nascondere brutte sorprese per i docenti, che sempre secondo il leader della Cgil, dovranno per forza e comunque completare l'orario fino alle 24 ore settimanali.

Dello stesso parere il segretario dell'Unicobas Stefano d'Errico, secondo cui "l'innalzamento dell'orario settimanale di docenza a 24 ore verrà comunque imposto su 46.600 cattedre, prevalentemente di scuola superiore (su un totale di 213.079 insegnanti), tramite l'imposizione delle stesse con i trasferimenti. Nell'operazione si taglierebbero 34.000 titolarità e si creerebbero altrettanti soprannumerari destinati a girare le province. Salterebbero 10.000 incarichi annuali per i precari, già molto colpiti dalla manovra".

Cisl e Uil, dal canto loro, dopo aver ricordato che il mantenimento di una posizione unitaria aveva ottenuto il risultato di far cambiare posizione al Governo, incroceranno le braccia per protestare solo contro il mancato recupero del differenziale di inflazione.

Ad offrire successivamente altri argomenti alla protesta di lunedì, ha pensato il ministro Moratti quando, la settimana scorsa, ha nominato il cardinale Ersilio Tonini alla presidenza onoraria della commissione ministeriale che elabora il codice deontologico degli insegnanti, ma anche quando ha elaborato un disegno di legge che porterà all'assunzione di 14.000 docenti precari di religione lasciando a loro la possibilità, una volta entrati di ruolo, di passare all'insegnamento di un'altra materia e quando ha consentito alle scuole private paritarie di assumere docenti privi di abilitazione.

Inoltre, in seguito ad anticipazioni giornalistiche, è trapelato il disegno di riforma dei cicli che la commissione Bertagna, insediata a settembre dalla Moratti, sta elaborando. La riforma, che prevede una totale rivoluzione delle scuole tecnico-professionali, riduce a quattro anni la durata delle secondarie superiori, taglio che comporterà, sempre secondo Stefano D'Errico, il sacrificio di circa 40.000 cattedre.

A Roma gli scioperanti faranno un sit-in sotto il Ministero dell'Istruzione di Viale Trastevere dalle 11 alle 13, ma gli organizzatori si riservano la possibilità di dare luogo ad un corteo fino a Piazza Montecitorio. La Cgil organizzerà manifestazioni simili in almeno cento città italiane, mentre la Gilda terrà un incontro in un cinema di Milano al quale parteciperà il segretario nazionale Alessandro Ameli.

(11 NOVEMBRE 2001; ORE 17:35)