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Il preside “Le regole sono arrivate in ritardo Ormai molti ragazzi studieranno a distanza”

Intervista

27/06/2020
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la Repubblica

Ottavia Giustetti

— Flessibilità, tempestività e concretezza. E che i tavoli con gli enti locali non siano occasione per dibattiti sul nulla. «Non ci spaventa la responsabilità delle scelte, quello che temiamo noi presidi, con l’avvio delle lezioni, a settembre, è la solitudine». Franco Francavilla, dirigente scolastico del liceo classico Massimo D’Azeglio di Torino, pensa a come riorganizzare il ritorno a scuola dei suoi 900 studenti nei tre piani di aule e spazi ridotti dell’edificio storico del centro della città.

Come applicherà le linee guida emanate dal ministero?

«Abbiamo un programma che prevede lezioni per gruppi. Parte in presenza e parte in remoto, ovviamente a rotazione. L’idea è cercare di rendere le ore di studio il più coinvolgenti possibile per i ragazzi a casa. Per questo abbiamo in programma un investimento in tecnologia, non solo nei supporti informatici ma soprattutto per le connessioni».

Ridurre il distanziamento fino a un metro facilita la riorganizzazione?

«Abbiamo programmato la didattica del prossimo anno considerando i due metri quadrati per studente. Solo oggi ci dicono che potremo stare in spazi più stretti. Non penso che modificheremo i nostri piani comunque. Perché i ragazzi si sposteranno, si alzeranno per andare alla lavagna. E il metro da uno all’altro dovrà essere garantito sempre».

Non si penalizzano gli studenti con difficoltà, se metà della classe segue da casa?

«Ai ragazzi con disabilità o difficoltà di apprendimento garantiremo sempre la possibilità di seguire in presenza».

La decisione sull’uso delle mascherine, invece, è rimandata alla vigilia della prima campanella.

«Una decisione saggia, perché non possiamo prevedere quale sarà la situazione a settembre. Sono convinto che il più grande sforzo dovrà essere per compiere tutti scelte rapide ed efficaci».

Il coinvolgimento degli enti pubblici può essere un freno?

«Mi auguro di no, avremo grande bisogno di tutti. Anche per gli investimenti che necessariamente dovremo fare».

Con quali priorità?

«Più connessione, nuovi arredi compatibili con il bisogno di spazi, il potenziamento ben selezionato degli organici con docenti ad hoc.

Come didattologi o informatici. E personale ausiliario».