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Il preside "Tanti arrivano e mi dicono: io non ho mai insegnato"

Carlo Braga guida l’istituto tecnico Salvemini a Casalecchio

17/07/2019
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la Repubblica

Il.Ve.

«Più peschi in basso nelle graduatorie, più diventa alto il problema: non hai insegnanti di qualità. Allora senti bussare gli studenti alla porta del tuo ufficio: preside, ma il prof di inglese ci parla solo in italiano. E ti vedi arrivare le mail dei genitori: sarà anche laureato in matematica ma non la sa spiegare. Questa lotteria va fermata». Carlo Braga è preside da 12 anni, guida a Casalecchio, in provincia di Bologna, l’istituto tecnico Salvemini, quello dove cadde un aereo nel 1990 e morirono 12 studenti: una scuola da 1.500 iscritti, di cui 60 disabili, 165 docenti. «Il prossimo anno tra pensionamenti e altro ne perdo una quarantina, uno su quattro», allarga le braccia.

Come giudica la crescita delle supplenze?

«Un danno gravissimo per la scuola, fa male ai ragazzi. Non mitizzo la continuità didattica, cambiare a volte fa bene. Ma non così: nelle classi vedi passare docenti per un mese, poi magari se ne vanno perché hanno vinto il dottorato di ricerca. Ma anche chi arriva a fine anno e poi cambia ti costringe a ricominciare tutto da capo».

Ogni volta vanno formati?

«Sempre di più arrivano e ti dicono: guardi che non ho mai insegnato.

Capisco la prima volta per un neolaureato, ma qui c’è gente di 40 anni che ha deciso di cambiare lavoro e vuole entrare in aula senza avere la più pallida idea di come si fa. Vedo nel mio istituto avvocati e commercialisti, per esempio, che si propongono per le materie economiche e di diritto. C’è chi arriva per caso o per necessità, c’è anche chi dichiara il falso sui titoli posseduti pur di lavorare. Ma la scuola non può essere un ufficio di collocamento, è un mestiere che implica relazione. Devi conoscere la tua materia, ma anche saper tenere una classe. Noi li affidiamo a un tutor, li mando in aula in due, con uno esperto, quando posso. Ma l’anno dopo cambiano».

La situazione sta peggiorando, cosa si aspetta a settembre?

«Una rincorsa sfinente a coprire i buchi, che quest’anno si prospetta ancora più faticosa degli anni precedenti. E più grave per il sostegno».

Per quale motivo?

«Manca il regolamento per riconfermare i supplenti su posti liberi. E se prima potevi scegliere l’area disciplinare, ora non più. Così magari ti arriva un docente di filosofia o di musica per seguire un ragazzo che ha difficoltà logico-matematiche e che comunque deve raggiungere obiettivi essenziali per il diploma.

Non è un sistema costruito per dare il miglior docente possibile allo studente e noi presidi abbiamo le mani legate su una selezione che guardi alla qualità. Sui disabili questo è ancora più grave».