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Il Resto del Carlino-Non è la riforma Moratti

Non è la riforma Moratti" ROMA '#8212; L'appuntamento di Foligno con gli Stati generali dell'istruzione non slitterà. Il ministro Moratti è fermo nella sua decisione nonostante il parere ne...

13/12/2001
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Il Resto del Carlino

Non è la riforma Moratti"

ROMA '#8212; L'appuntamento di Foligno con gli Stati generali dell'istruzione non slitterà. Il ministro Moratti è fermo nella sua decisione nonostante il parere negativo del sindaco e dell'intera amministrazione comunale della città umbra e le preoccupazioni espresse da rappresentanti del Ccd-Cdu. E mentre il ministro dell'Interno Scajola assicura che, no global o meno, il vertice non sarà occasione per una "nuova Genova", il responsabile dell'Istruzione tiene a precisare che quanto si andrà a discutere sul futuro della scuola non sarà "la riforma Moratti".
In questo quadro piuttosto complesso '#8212; al quale fa da supporto anche una ricerca Istat che attribuisce alla maggioranza dei docenti e degli studenti grande soddisfazione per il ventilato rinnovamento '#8212; si discute sul come affrontare il dibattito. Un appuntamento al quale i sindacati si presenteranno divisi: Cisl e Snals saranno a Foligno, la Uil organizzerà assemblee in contemporanea in cento scuole d'Italia, la Cgil terrà una contromanifestazione con Cofferati a Perugia.
Ieri la Moratti ha spiegato il suo pensiero ricordando di mirare a "una scuola di qualità per tutti, che dia possibilità di successo a tutti i ragazzi. In pratica, una scuola pubblica di grande qualità".
Ma parlare di "riforma", per il ministro, è ancora prematuro. Quella elaborata dal professor Giuseppe Bertagna, allo stato, è una bozza. "Non intendo fare la riforma Moratti '#8212; ha spiegato '#8212; perché il futuro dei ragazzi è troppo importante per essere legato a un nome o a una maggioranza".
Al centro di tutto, per il ministro, restano gli studenti e le famiglie. Pertanto "non pensiamo di imporre cambiamenti dall'alto, bensì di cogliere le esigenze del mondo della scuola per poi trasformarle in una riforma".
E a questo confronto dovrebbero servire gli Stati generali sui quali pende l'incognita "no global". L'apparato di sicurezza si è già messo in moto, ma l'unica notizia che trapela è che la città non sarà divisa in "zone" come accaduto a Genova. Si cercheranno, invece, percorsi alternativi per dar modo ai lavori di proseguire e alla protesta di svolgersi regolarmente.
Una soluzione che, comunque, non accontenta il sindaco Maurizio Salari che ancora ieri aspettava una riposta ufficiale da viale Trastevere. Il primo cittadino non ha intenzione di fermarsi a un dispaccio Ansa e ha ricordato che quella dello slittamento è "una richiesta formale fatta dal sindaco con un ordine del giorno votato da tutte le forze politiche della città".
E infatti, a Foligno, sono tutti concordi nel ritenere opportuno spostare gli Stati generali a dopo Natale. L'appuntamento a ridosso delle feste, secondo i commercianti, può procurare mancati introiti almeno per una ventina di miliardi.
A rassicurare gli operatori economici ci ha pensato Luca Casarini, leader delle Tute bianche, secondo il quale Foligno non deve diventare una "città militarizzata" perché gli studenti "non vogliono fare male a nessuno e non scenderanno in piazza con pistole e manganelli".

di Silvia Mastrantonio