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Il ricomparso. Il Ministro Bussetti e il caso della prof. Dell’Aria

Aristarco Ammazzacaffè

21/05/2019
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ROARS

Ha molto stupito la scomparsa, la scorsa settimana, del Ministro Bussetti: quasi due giorni! E proprio quando scoppiava la vicenda della Prof di Palermo, Rosa Maria Dell’Aria. Sospesa dall’insegnamento per 15 giorni, dimezzato lo stipendio, per un crimine odioso. Pensate: mancato controllo, da parte della Prof, su un video prodotto da studenti di una sua classe (una seconda superiore di Palermo) che ha accostato le Leggi per la difesa della razza del ‘38 con il Decreto Sicurezza del ’18!

Un caso, come si sa, diventato subito nazionale.
Una vicenda pesante su cui tutti hanno voluto dichiarare e prendere posizione. Tutti. Unico assente, lui. Il Ministro.
Ma la cosa ancora più strana e allarmante è che nessuno giornale o canale televisivo ne ha avvertito l’assenza. Nè A, nè BA. Nessuno che si chiedesse: ma il Ministro dov’è? È per caso ammalato? Lo hanno rapito? È fuggito? Con la sua nuova fidanzata? Ma ce l’ha? Quasi due giorni di attesa angosciante. Per chi la avvertiva.
Panico tra i suoi collaboratori, preoccupati del loro futuro.

Qualche risposta in giro è stata però ipotizzata.
Per esempio: Se non si fa vivo lui, perché dovremmo cercarlo noi?
Oppure: visto che gli ultimi discorsi sulla scuola nelle ultime settimane li ha fatti Salvini (la riforma, i grembiuli, l’educazione civica), non è che lo stesso vice premier si è attribuito l’interim dell’Istruzione, senza avvisare nessuno?
Oppure, un’altra ipotesi: che, sul caso, avendo parlato il Salvini Capitano, cos’altro poteva dire il povero Bussetti?
Tutte ipotesi verosimili, di questi tempi.
Qualcuno, che conosce bene il Ministro, è arrivato a dire: Ma lui è fatto così. Di fronte a casi come questi, scantona. Pensate! Così si dice! Non c’è più rispetto.
Ma qualcun’altro si è fatto invece subito vivo sulla vicenda: una sottosegretaria del MIUR, anche lei leghista: certa Lucia Borgonzoni (abbreviato: Borgonzi), che, con riferimento alla Prof sanzionata, ha avuto parole di femminile solidarietà e umana comprensione: chi si macchia di reati come quelli della prof – ha dichiarato – “sia cacciato con ignominia e interdetto a vita dall’insegnamento” (sic). Sobria e leggera, la signora; quasi tenera.
Illuminante e consequenziale l’impegno civico e politico che si è assunta nella battuta conclusiva: Lei in persona avrebbe avvisato del crimine “chi di dovere” (sic).
Come era da spettarsi, dopo questa rivelazione: suspense, sguardi che si incrociano interroganti e intriganti, curiosità densa che si taglia. Tutti a chiedersi: Chi è il chi “di dovere”?
Tre ipotesi si affacciano.
La prima: il Ministro? Mah!
La seconda: il suo Capitano? Per il quale la Borgonzi nutre devozione e riconoscenza profonda, avendola gratificata dell’incarico di sottosegretaria. Che lei comunque si aspettava, avendone i titoli (a un mese dal suo insediamento al MIUR – 2 luglio ‘18 – aveva dichiarato gloriandosene, che non leggeva un libro da 3 anni. Qualcuno però ha insinuato che, al riguardo, la Sottosegretaria avesse peccato per difetto. Capita a volte. Chi lo può dire?)
La terza: la Digos? La Polizia di Stato. Che va in una scuola per un video presentato in occasione della Giornata della Memoria e del Migrante. Mah. Comunque la Digos ci è andata veramente.
Sta di fatto che, dopo questa uscita, la Prof. Dell’Aria, amata e stimata dai suoi allievi e dai colleghi – a giudicare dai gesti atti di solidarietà numerosissimi e forti che le sono arrivati da ogni parte in questi giorni – viene compensata come si è visto.
La Borgonzi invece sembra stia passando le sue giornate, chiusa in casa, tapparelle abbassate e cellulare spento, a mordersi la lingua. Soprattutto dopo che lo stesso Salvini ha detto di voler incontrare la Prof. prima delle elezioni europee di domenica prossima, per avere senso. E chiudere con un sorriso tutta la storia.
Ma, come già si diceva, alla fine, dopo due giorni concitatissimi in cui il chi di dovere non si è ancora materializzato, compare il Ministro, sorridente e rilassato. Che dichiara papale papale (lui è fatto così): La sospensione? Che c’entra lui? Lui non ha voce in capitolo, fa solo il ministro a caso; che leggerà il dossier quando gli arriverà (e glielo ordineranno); che la revoca di un provvedimento spetta agli uffici scolastici territoriali (e chi non gli crede?); che lui non ne era a conoscenza: era impegnato in un torneo di tennis; che gli insegnanti italiani sono bravi, “anche di più”, compresi i palermitani e quelli del sud in genere; che, se Salvini è d’accordo, piacerebbe anche a lui incontrare la Prof; che non sa se il Capo le revocherà il provvedimento o meno: ma lui però è d’accordo.
Il bello di tutta questa storia è che il Bussetti crede fermamente alla sua ricostruzione; proprio come noi. E ci ride su sorridente.
Cosa possiamo farci.