Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » L’anno del latin- greco all’esame di Maturità Tre buste per l’orale

L’anno del latin- greco all’esame di Maturità Tre buste per l’orale

Debutta la prova mista: allo scientifico fisica con matematica. Rivolta degli studenti: "Ormai siamo al telequiz"

19/01/2019
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

Corrado Aunino

Quella che inizia il prossimo 19 giugno passerà alla storia delle Maturità italiane, continuamente in movimento, come l’Esame del Latino insieme al Greco. Accadrà al liceo classico, con la seconda prova scritta. Ma anche della Matematica proposta con la Fisica, e questo allo scientifico. Dell’Inglese da sviluppare congiuntamente alla terza lingua, che in alcuni licei linguistici è il Francese, in altri il Tedesco, in altri ancora il Cinese. Inglese e Cinese insieme è davvero un esperimento da seguire. All’Istituto professionale per i servizi di enogastronomia, ancora, si porterà — come seconda prova d’esame — Scienze degli alimenti e pure Laboratorio di servizi enogastronomici. Teoria e pratica senza soluzione di continuità, e qui siamo nella « Repubblica ideale», come dice con ironia abbondante il filologo classico Luciano Canfora, «purtroppo sappiamo che la preparazione media dei nostri studenti è piuttosto bassa».

L’incontro delle due discipline caratterizzanti ( ciascun indirizzo scolastico) è la portata centrale della Maturità 2019. Cui il ministro Marco Bussetti, prudente leghista che qui ha voluto mostrare coraggio dando l’annuncio in diretta social, ha aggiunto l’orale con le tre buste, buste chiuse. Lì dentro l’esaminando troverà l’incipit del discorso: « Il candidato illustri… » . Il candidato, sì, pescherà l’avvio del suo orale dal mazzo di tre testi e, superata la paura, inizierà a parlare agganciandosi a quel suggerimento. « Siamo ai telequiz alla Mike Bongiorno», gridano gli studenti, spaventati e pure arrabbiati. « Andiamo a manifestare sotto i provveditorati», promuove la Rete dei medi, «questo esame è solo confusione ». Per i presidi, invece, la novità del Latin-Greco «era ormai ineludibile » in una scuola che deve fondere i saperi, anche se la nuova struttura delle prove «avrebbe forse richiesto tempi più distesi».

Ecco, tutto troppo in fretta, anche se il primo annuncio della possibilità del Greco più il Latino era in una circolare dello scorso 4 ottobre. Soprattutto, un nuovo cambio di Maturità, ancora. Questo, probabilmente, è il vizio originario di un progetto ambizioso « e ben poco elettorale » , si affrettano a dire al Miur consapevoli che la novità non sta creando un effetto simpatia per il ministero pentaleghista. Il problema è proprio cambiare ancora un’istituzione della scuola, la Maturità appunto, che avrebbe bisogno di stabilità e graduali miglioramenti. La senatrice di LeU Loredana De Petris prova a chiedere se si può spostare tutto di un anno, ma il treno è ormai partito.

È come se questo ministero avesse voluto dare un’impronta forte all’esame di Stato più importante — creando il Latin- Greco e la Matemasica allo scritto nonostante la raccolta di firme professorali contro — per cercare (prima e dopo) di temperare l’irruenza della novità. E, infatti, prima il Miur di Bussetti ha seppellito definitivamente la tesina, ha tolto dall’esame la valutazione Invalsi, ha trasformato l’Alternanza scuola- lavoro da prova scritta a breve parte del colloquio, ha portato a 40 punti su 100 (erano 25) la base su cui un candidato può posare il suo buon andamento nel triennio. E poi, notizie di ieri, ha deciso di aiutare i 470mila candidati frastornati con simulazioni in classe da fare tra febbraio e aprile e assicurazioni sul merito: «Ho chiesto ai tecnici di preparare prove non di livello universitario, come è accaduto in passato», ancora Bussetti, « e dirò alle commissioni di attenersi rigidamente a ciò che le singole classi hanno studiato». Lo certificherà il Consiglio di classe, il prossimo 15 maggio. « Studenti, tranquilli, non siamo stati severi » , assicura il ministro.