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L'espresso - Insegnanti, sciopero in ordine sparso

Scuola Insegnanti, sciopero in ordine sparso Sono scesi in piazza in tutt'Italia per chiedere più risorse e una migliore organizzazione del lavoro. Ma la frattura tra le organizzazioni sindacali se...

13/11/2001
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L'Espresso

Scuola
Insegnanti, sciopero in ordine sparso
Sono scesi in piazza in tutt'Italia per chiedere più risorse e una migliore organizzazione del lavoro. Ma la frattura tra le organizzazioni sindacali sembra ormai consumata

di Andrea Benvenuti
In sciopero ma in ordine sparso. E' questa la sintesi della giornata di astensioni dal lavoro che i sindacati della scuola e dell'Università hanno organizzato, in tutta Italia, contro la Finanziaria, per chiedere maggiori risorse da destinare al rinnovo del contratto (che scade a dicembre) e per una diversa organizzazione del lavoro degli insegnanti.

Da una parte Gilda, Cgil, Cub e Unicobas che hanno organizzato un sit-in sotto la sede del ministero dell'Istruzione; dall'altra Cisl e Uil, che invece hanno scioperato solo un'ora per chiedere il recupero dell'inflazione: 50 mila lire che il Governo ha tagliato. Mentre lo Snals si è astenuto da qualsiasi di protesta. Sotto la sede del ministero dell'Istruzione, a viale Trastevere a Roma, campeggiava un grande striscione dedicato al ministro Moratti, 'La scuola è di tutti, non morirà per pochi'. "Non si può accettare una Finanziaria che taglia sulla scuola lasciando salari di sopravvivenza per i docenti e strutture fatiscenti per gli studenti. Moratti sta pagando la cambiale in bianco che ha firmato alla scuola privata, con le promesse dal pulpito di Comunione e Liberazione", ha detto Stefano D'Errico, segretario generale dell'Unicobas.

Sulla stessa linea anche Enrico Panini, segretario generale della Cgil scuola, secondo il quale "il governo ha dimostrato di voler sostenere la scuola privata e lasciare a se stessa la pubblica. Questa manifestazione non sarà l'unica, noi proseguiremo la lotta per difendere la scuola pubblica, chiedendo finanziamento per essa e per avere salari europei".

I manifestanti hanno insistito sullo stesso tasto: hanno chiesto retribuzioni a livello europeo ma anche diverse modalità di assunzione degli insegnanti di religione e di quelli non abilitati per quanto riguarda le private. Eppure non sono mancate le polemiche per l'accoglienza che i docenti dei Cub hanno riservato ai colleghi di Cgil e Gilda con un polemico volantino che recitava: 'Bentornati'. "Questa contestazione andrà avanti - ha detto Stefano Di Caro della Cgil di Roma - perché i piani della Moratti e la sua riforma ci portano indietro di 40 anni con il doppio canale formativo di serie A e di serie B e la modifica della commissione d'esame per la maturità che ritorna tutta interna agli istituti, come ai tempi di Gentile".

Sono scesi in piazza in tutt'Italia per chiedere più risorse e una migliore organizzazione del lavoro. Ma la frattura tra le organizzazioni sindacali sembra ormai consumata

di Andrea Benvenuti
In sciopero ma in ordine sparso. E' questa la sintesi della giornata di astensioni dal lavoro che i sindacati della scuola e dell'Università hanno organizzato, in tutta Italia, contro la Finanziaria, per chiedere maggiori risorse da destinare al rinnovo del contratto (che scade a dicembre) e per una diversa organizzazione del lavoro degli insegnanti.

Da una parte Gilda, Cgil, Cub e Unicobas che hanno organizzato un sit-in sotto la sede del ministero dell'Istruzione; dall'altra Cisl e Uil, che invece hanno scioperato solo un'ora per chiedere il recupero dell'inflazione: 50 mila lire che il Governo ha tagliato. Mentre lo Snals si è astenuto da qualsiasi di protesta. Sotto la sede del ministero dell'Istruzione, a viale Trastevere a Roma, campeggiava un grande striscione dedicato al ministro Moratti, 'La scuola è di tutti, non morirà per pochi'. "Non si può accettare una Finanziaria che taglia sulla scuola lasciando salari di sopravvivenza per i docenti e strutture fatiscenti per gli studenti. Moratti sta pagando la cambiale in bianco che ha firmato alla scuola privata, con le promesse dal pulpito di Comunione e Liberazione", ha detto Stefano D'Errico, segretario generale dell'Unicobas.

Sulla stessa linea anche Enrico Panini, segretario generale della Cgil scuola, secondo il quale "il governo ha dimostrato di voler sostenere la scuola privata e lasciare a se stessa la pubblica. Questa manifestazione non sarà l'unica, noi proseguiremo la lotta per difendere la scuola pubblica, chiedendo finanziamento per essa e per avere salari europei".

I manifestanti hanno insistito sullo stesso tasto: hanno chiesto retribuzioni a livello europeo ma anche diverse modalità di assunzione degli insegnanti di religione e di quelli non abilitati per quanto riguarda le private. Eppure non sono mancate le polemiche per l'accoglienza che i docenti dei Cub hanno riservato ai colleghi di Cgil e Gilda con un polemico volantino che recitava: 'Bentornati'. "Questa contestazione andrà avanti - ha detto Stefano Di Caro della Cgil di Roma - perché i piani della Moratti e la sua riforma ci portano indietro di 40 anni con il doppio canale formativo di serie A e di serie B e la modifica della commissione d'esame per la maturità che ritorna tutta interna agli istituti, come ai tempi di Gentile".