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L'Unità on line-Centomila in strada. Musica e slogan contro gli Stati della Moratti

Centomila in strada. Musica e slogan contro gli Stati della Moratti di Massimo Solani Musica assordante attorno al palazzo e migliaia di studenti che gridano e fischiano. E' con l'assedio rumor...

20/12/2001
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l'Unità

Centomila in strada. Musica e slogan contro gli Stati della Moratti
di Massimo Solani

Musica assordante attorno al palazzo e migliaia di studenti che gridano e fischiano. E' con l'assedio rumoroso al Palazzo dei Congressi che si è conclusa la grande manifestazione studentesca contro gli Stati Generali organizzati dal ministro Letizia Moratti. Circa 100 mila persone, infatti, sono sfilate in corteo a Roma a poche centinaia di metri dalle luci e dalle telecamere dell'happening ministeriale. Studenti di tutta Italia, professori e giovani del movimento No-global hanno gridato il proprio dissenso al documento di riforma del sistema scolastico elaborato dalla commissione presieduta da Giuseppe Bertagna. Un corteo enorme lunghissimo, pacifico ed ordinato; una atmosfera di festa ben lontana dalle tensioni montate ad arte nelle scorse settimane.Fra i ragazzi qualcuno grida che Carlo Giuliani è ancora vivo nei cuori, qualcuno altro invece ribattezza Piazzale dell'Industria, che in un attimo e con un cartello bianco e nero diventa Piazza del Popolo di Genova. Tutto intorno al corteo, invece, è 'zona demorattizzata', come recitano i manifesti che alcuni ragazzi di una scuola romana si affrettano ad incollare sui muri. Bastano gli slogan per capire come la pensino questi giovani che fra uno striscione ed un pezzo di musica techno gridano all'unisono 'non vogliamo questa riforma'. Il tutto fra uno schieramento di forze dell'ordine che non si vedeva dai tempi di Genova.
Il corteo ha cominciato a muoversi poco dopo le dieci, quando viale dell'aeronautica ormai non riusciva più a contenere tutte le persone che scendevano dagli autobus e salivano le scale dalle fermata della metropolitana. E quando, intorno a mezzogiorno, la testa del corteo è arrivata di fronte al Palazzo dei Congressi, più indietro la gente non aveva ancora iniziato a muoversi dalla stazione Metro di Laurentina. Un successo di partecipazione, insomma, ma anche una vittoria su quanti pretendono di riformare la scuola senza tenere conto di tutte queste persone.
Presente Vittorio Agnoletto, forse la figura più rappresentativa del movimento dei No-global. 'C'è una identità di vedute '#8211; ha detto Agnoletto '#8211; fra le lotte degli studenti e quelle di questo movimento contro la globalizzazione. Gli studenti si stanno battendo contro la privatizzazione della scuola e si battono contro una scuola che, secondo gli intenti della Moratti, dovrebbe dipendere dagli interessi delle aziende private. Ed è parte della battaglia che anche noi stiamo combattendo'. 'La Moratti '#8211; ha concluso '#8211; dovrebbe rimettere il proprio progetto in un cassetto chiuso. Se poi avesse dignità dovrebbe anche dimettersi, ma francamente non è pensabile visto che non lo ha fatto nemmeno Scajola dopo Genova'. 'Attenzione '#8211; ha ammonito Agnoletto '#8211; qua si sta tentando di cancellare uno dei diritti fondamentali della Costituzione: il diritto allo studio'.
'La società è qui '#8211; ha detto Luca Casarini in apertura di manifestazione '#8211; la scuola che vogliono imporre è dentro agli Stati Generali protetti da militari, polizia e carabinieri e blindati. La scuola di tutti, invece, quella che noi intendiamo come diritto fondamentale, è qui fuori in corteo.'
'Questo movimento '#8211; ha detto Fausto Bertinotti riferendosi ai No-global presenti alla manifestazione '#8211; non manca un appuntamento e rappresenta il risveglio della società italiana: è un protagonismo che viene da lontano. Sulla scuola si gioca una partita fondamentale per il futuro e noi qui portiamo una controprotesta di fondo. Contro questa privatizzazione dei saperi e delle competenze c'è una forza straordinaria che appartiene in particolare alle nuove generazioni'. 'La scuola della Moratti '#8211; ha concluso '#8211; è, come dicono gli slogan, la scuola del mercato'.
'Quella di oggi '#8211; ha detto l'ex ministro Alfonso Pecoraio Scanio '#8211; è una grande rivolta non violenta. La Moratti ha fatto lo stesso errore dell'ultimo re di Francia, convocando gli Stati Generali senza sapere come andranno a finire. Là finì con la ghigliottina, qui in modo non violento viene ghigliottinata la riforma. La Moratti ha voluto stimolare la piazza nella città più studentesca d'Italia e si è vista ribadire che la scuola è un servizio pubblico, non un'azienda'.