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l'Unità on line - Le centomila ragioni degli studenti

POLITICHE Le centomila ragioni degli studenti per dire no alla controriforma di Maria Annunziata Zegarelli Più piace alla Moratti meno convince un sacco di altra gente: docenti, studenti, sin...

19/12/2001
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l'Unità

POLITICHE
Le centomila ragioni degli studenti per dire no alla controriforma
di Maria Annunziata Zegarelli

Più piace alla Moratti meno convince un sacco di altra gente: docenti, studenti, sindacati, lavoratori della scuola. Da una parte della città, dunque, si darà il via al grande spettacolo (tra i 58 interventi previsti non ci sono quelli dei sindacati, un particolare secondario, secondo il nuovo stile governativo). Dall'altra, ma non troppo lontano, ci saranno quelli della "controriforma", che scenderanno in piazza per dire no ad una scuola sempre più privata sempre meno uguale per tutti. E sono diventati via via sempre più numerosi, questi ultimi ( se ne aspettano 150mila). Tanto che la polemica monta di ora in ora: gli studenti, e la scuola nel suo complesso, hanno dimostrato una forza e una vitalità che solo qualche tempo fa erano in pochi (soprattutto a Viale Trastevere) ad ammettere che avessero. Monta, la polemica, anche tra le forze politiche: giudizio negativo dell'Ulivo, di Rifondazione comunista, dei movimenti degli studenti e dei no global, che scenderanno al loro fianco. Cresce anche la tensione, perché c'è già chi annuncia l'assedio al fortino governativo, quello di stanza al Palazzo dei Congressi all'Eur. Ma lì, oltre la linea rossa, che protegge gli Stati Generali, non si andrà, fanno sapere le forze dell'ordine. "Protestare pacificamente", invitano le forze politiche dell'opposizione. E puntualizzano gli studenti: l'assedio sarà simbolico (su questo alla fine si è sciolto l'ultimo nodo tra Studenti in movimento e Unione degli studenti e sinistra giovanile), mentre la protesta sarà sonora, nel senso letterale. Così tanto sonora, nei pressi del fortino, da disturbare con musica, slogan e quant'altro la fantasia permetterà, il dibattito dentro il palazzo dei Congressi. "Ma tutto dovrà svolgersi pacificamente, perché non saremo noi studenti a contrapporci alle forze dell'ordine. Il nemico comune è la Moratti", dice Walter Schepis della sinistra giovanile.
E Roma dovrà dare un'altra grande prova di sé, investita della questione "Stati Generali" all'ultimo momento proprio mentre il grande carrozzone messo insieme alla ministra stava per trasferirsi a Foligno. Corti, manifestazioni, sit-in, uniti al traffico pre-natalizio saranno una dura prova. Da due giorni gli uffici della questura, della prefettura e i vari commissariati interessati stanno lavorando sodo per mettere a punto un piano di sicurezza, per i cittadini e i manifestanti, che possa garantire tutti. Almeno questo è l'auspicio perché i ricordi di Genova sono ancora troppo freschi, nella mente di tutti. Il prefetto di Roma, Emilio Del Mese, cerca di ridimensionare l'attenzione mediatica all'evento. Dice: "C'è una grande attenzione da parte delle forze dell'ordine ma mi pare che ci sia un eccesso di attenzione dei media per un evento che ha tutte le premesse per svolgersi regolarmente".
Il comitato provinciale dell'ordine della sicurezza pubblica ieri pomeriggio ha affrontato il punto all'ordine del giorno: organizzarsi sulla base dei cortei e sul numero di manifestanti che è atteso soprattutto per domani, giornata nazionale della contestazione. Secondo indiscrezioni sarebbero qualche migliaio gli uomini delle forze dell'ordine impegnate, circa mille solo quelli della celere, gli uomini di Canterini, dirigente del reparto mobile di Roma, che non starà in strada, probabilmente. La sua immagine è legata a Genova, meglio andarci cauti, quindi.
La prima manifestazione di protesta è prevista per le 10: il corteo dei Cobas si snoderà alle 10 da piazza della Repubblica fino al Colosseo, dove i manifestanti si concentreranno fino a mezzogiorno. Alle 14.30 sit-in dei docenti (al quale parteciperanno anche i Comunisti italiani, gli unicobas e i no global che hanno annunciato una presenza massiccia) in Piazza delle Nazioni Unite, a 300 metri dal palazzo dei Congressi, mentre alle 18 è prevista un'assemblea generale alla Sapienza. Domani invece, il corteo della manifestazione nazionale unitaria degli studenti (che raccoglie tutto il movimento, sinistra giovanile, Uds, studenti.net, giovani comunisti, studenti in movimento) partirà da piazza Douhet (stazione Laurentina della metropolitana B), a piazza dell'Industria, dove è previsto un sit-in, percorrendo viale dell'Aeronautica, viale America e Via Colombo. Imponente la partecipazione prevista. Soltanto gli studenti universitari saranno oltre 20mila, come ha annunciato il Collettivo della Sapienza. "Per giovedì mattina - ha annunciato Danilo, uno dei leader del movimento - aspettiamo quattro treni speciali e cento pullman. La voce dei collettivi sarà parte integrante della realtà multiforme e variegata di movimenti che contesteranno il ministro Moratti e la sua riforma.
La manifestazione sfocerà in un assedio pacifico, non violento e di disturbo rumoroso". Il collettivo della Sapienza ha già chiesto per stasera spazi e servizi al Comune di Roma: una palestra o una scuola nei pressi di San Lorenzo, vicino alla stazione Termini, ma anche un rafforzamento del servizio metropolitano e bus navetta per accompagnare i manifestanti all'Eur.