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La classifica mondiale delle Università: crescono le italiane guidate dal politecnico di Milano

E' nella top 150. Chi sale e chi scende: quattordici atenei migliorano, cinque peggiorano, quattro le new entry nel QS World university rankings nel quale il Mit di Boston domina per l’ottavo anno consecutivo: un record

19/06/2019
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la Repubblica

Ilaria Venturi

Nella classifica mondiale delle università più consultata al mondo, il Qs World University Rankings, entrano 34 atenei italiani, quattro in più dello scorso anno. E chi guida la gara nel nostro Paese? Il Politecnico di Milano che si conferma per il quinto anno la prima università italiana entrando nella top 150 (dal 156esimo al 149esimo posto) e segnando il secondo risultato nazionale di tutte le edizioni. Mentre rispetto all'impatto della ricerca prodotta il Sant'Anna Pisa entra tra le Top 10.

Insomma le performance degli atenei di casa non sfigurano nel panorama mondiale sebbene la gara sia ad armi impari se si guarda agli investimenti in Italia nel sistema accademico: 14 migliorano rispetto allo scorso anno, 5 peggiorano, le altre mantengono la stessa posizione, mentre le new entry, tutte nella fascia 801-1000, sono Parma, Udine, Salerno e il Politecnico di Bari. Non a caso Ben Sowter, direttore della QS Intelligence Unit, commenta: "L'Italia possiede eccellenze universitarie straordinarie e ci auguriamo che la sua classe dirigente le sostenga con investimenti adeguati e politiche lungimiranti".

E così commenta il rettore del Politecnico di Milano Ferruccio Resta: "Un passo in avanti per la città di Milano e per il territorio lombardo, ma di cui non ci accontentiamo. Siamo consapevoli che i prossimi risultati dipenderanno dalla nostra capacità di attrarre docenti qualificati dall’estero e dalla volontà del Paese di mettere in atto politiche universitarie adeguate".

La classifica mondiale: il record del Mit di Boston

Il ranking, giunto alla sua sedicesima edizione e pubblicato oggi dagli analisti di QS Quacquarelli Symonds, incorona il Mit di Boston come la migliore università del mondo per l'ottavo anno consecutivo. Un vero e proprio record. Le prime tre università rimangono americane: il Massachusetts Institute of Technology è seguito dalla Stanford University (seconda) e dall'Università di Harvard (terza). La prima università del Regno Unito - e in Europa, è Oxford, che è salita al quarto posto. La sua concorrente connazionale, Cambridge, è scesa al settimo posto.

La migliore università dell'Europa continentale è l'Eth di Zurigo, che è salita al sesto posto. Le due migliori università asiatiche - undicesime - sono di nuovo entrambe di Singapore: la National University of Singapore e la Nanyang Technological University. La prima università dell'America Latina è l'Università di Buenos Aires, che, posizionandosi al 74esimo posto è leader continentale per il quinto anno consecutivo.

Chi sale e chi scende tra le italiane

Con 34 università classificate, l'Italia è il settimo paese più rappresentato al mondo in questa edizione e il terzo dell'Unione europea, dopo il Regno Unito (84) e la Germania (47) e prima di Francia (31) e Spagna (27). Al top tra le italiane, dunque, si conferma il politecnico di Milano che non rallenta la sua corsa e continua a migliorare in reputazione e credibilità. Cinque università peggiorano tra il 2019 e il 2020: Ferrara, Brescia, la scuola superiore Sant'Anna di Pisa (da 167 a 177), la Normale di Pisa (da 175 a 204) e la Cattolica.

Firenze registra la crescita più significativa, guadagnando oltre 53 posizioni e salendo dalla fascia 501 -510 al 448° posto. L’università di Napoli Federico IIrisale 48 posizioni rispetto alla edizione precedente e classificandosi al 424°. Trento e Pisa entrano tra le top 400 al mondo, classificandosi entrambe al 389° posto, balzando in avanti rispettivamente di 37 e 33 posti.

Migliorano anche Bologna, la Sapienza (che si avvicina alla top 200), Padova, il politecnico di Torino, la Statale di Milano, Milano Bicocca, Torino, Genova, Modena-Reggio Emilia.
 

Indicatori del ranking, ecco come si posizionano le italiane

Citations per Faculty. La Scuola Superiore Sant'Anna Pisa, come si è visto, è la decima università al mondo rispetto all'indicatore che misura l'impatto della ricerca prodotta rispetto al numero di ricercatori: un risultato eccezionale. L'Università di Trento segue al 142esimo posto, guadagnando novanta posizioni rispetto alla precedente edizione. Questo è l'indicatore in cui le Università italiane ottengono la performance migliore in questa edizione: la metà sale, Modena-Reggio Emilia registra la crescita più elevata, migliorando di 109 posizioni, seguita dal Politecnico di Torino, che sale di 100 punti. Diciassette tra le migliori 300 Università al mondo per Citations per Faculty sono italiane.

Reputazione accademica. L'università di Bologna è la più apprezzata dalla comunità accademica internazionale. "Anche se i ranking sono strumenti semplificati che non riescono a restituire a pieno la complessità di un ateneo, si tratta di un risultato che mi fa molto piacere - dichiara il rettore Francesco Ubertini - In particolare, voglio sottolineare il 74esimo posto a livello mondiale per la reputazione accademica: rispetto alle università presenti nelle prime posizioni del ranking, infatti, il nostro ateneo ha circa il doppio degli studenti e la metà dei docenti".

Employer Reputation. Il Politecnico di Milano è il più apprezzato dai recruiter internazionali, classificandosi 61esimo per Employer Reputation. L’Università Bocconi appare al 70esimo posto in questo importante indicatore, sebbene non compaia nella classifica globale essendo considerata una università specialistica.

Faculty/Student. La Scuola Normale Superiore di Pisa è sedicesima al mondo in questo indicatore che misura la proporzione tra docenti e studenti. La Scuola Superiore Sant'Anna Pisa è centesima. La misura penalizza fortemente le università Italiane che si classificano - ad eccezione delle due di Pisa - tutte oltre la settecentesima posizione.

L’unica Italiana a crescere nell’opinione dei datori di lavoro é Padova, che guadagna quindici punti sia in questo indicatore (245° posto), sia nella classifica globale (234° posto). 

Come è fatta la classifica

La classifica si basa su una ricerca rigorosa che include le opinioni di 94.000 docenti, accademici e ricercatori e di 44.000 manager e direttori delle risorse umane. Comprende l'analisi di 11.8 millioni di pubblicazioni scientifiche, e di 100 millioni di citazioni. Inoltre, dati sulla distribuzione di 23 millioni di studenti e di circa 2 millioni di docenti e ricercatori sono stati analizzati per compilare la classifica.