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La generazione della Dad «Una maturità di serie B»

Ultimi due giorni di studio per i maturandi, mercoledì iniziano le prove in tutta Italia. Ma sull'esame di Stato incombono ancora tanti dubbi

14/06/2021
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Il Messaggero

Ultimi due giorni di studio per i maturandi, mercoledì iniziano le prove in tutta Italia. Ma sull'esame di Stato incombono ancora tanti dubbi e, soprattutto, la paura che questi lunghissimi mesi di pandemia possano lasciare il segno anche sull'esito della maturità. All'ansia tipica dell'esame, infatti, si aggiunge l'incognita della prova dettata dalle norme Covid e lo stress accumulato dai ragazzi in un anno e mezzo di emergenza sanitaria, restrizioni e didattica a distanza. Secondo un sondaggio di Skuola.net, il sito specialistico per studenti, in collaborazione con l'Associazione Nazionale Di.Te., quasi 8 ragazzi su 10 non riescono a concentrarsi e il 60% non riesce a dormire. Per il 70% l'agitazione relativa all'esame è dovuta alla poca conoscenza delle modalità dell'esame.
FORMATO RIDOTTOLa maturità infatti quest'anno, come nel 2020, sarà in formato ridotto con una sola prova orale, non ci saranno le prove scritte. Il colloquio sarà in presenza e dovrà di fatto testare in un'ora le competenze acquisite negli anni dagli studenti. Si parte con un elaborato e si procede con le domande della commissione, composta da 6 docenti interni e un presidente esterno. I vari passaggi del colloquio tolgono quindi il sonno ai maturandi anche perché non è stato possibile fare delle simulazioni in classe su una prova orale che non potrà essere uguale per tutti. Non solo, per due studenti su tre l'esame potrebbe essere considerato da meno rispetto al passato. Inoltre per i ragazzi il rischio è quello di arrivare impreparati: più della metà dei maturandi dichiara di pensare molto al fatto che non potrà mai essere abbastanza preparato per l'esame. Più del 70% degli studenti riferisce di una preparazione dell'esame compromessa a causa della dad. E quindi 6 ragazzi su 10 assicurano che l'ansia e l'agitazione dipendono dalla mancanza di lezioni in presenza. Un aspetto che ha caratterizzato anche la valutazione. Inoltre il rientro in presenza, nell'ultimo periodo, per molti ha comportato un tour de force serratissimo tra verifiche e interrogazioni che non ha aiutato i ragazzi a ritrovare l'ambiente scolastico che ricordavano. «Nell'ultimo mese di lezioni - spiega Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net - un fattore positivo come il ritorno a scuola in presenza si è trasformato in un vero e proprio incubo per i maturandi. Infatti migliaia di studenti ci hanno segnalato che i docenti hanno atteso questo momento per concentrare le tradizionali verifiche scritte che con la Dad non possono essere svolte secondo consuetudine. Questo fatto, unito alla necessità di consegnare l'elaborato per l'esame di maturità entro il 31 maggio, ha dato il colpo di grazia alla psiche di molti, già segnata dalla pandemia».
IL FUTUROA spaventare non è solo l'esame ma anche le incertezze sul domani: quasi il 70% dei ragazzi riferisce di provare ansia nel pensare al futuro, il 20% non ha speranza nel futuro e nel 22% è assente la capacità di immaginare la vita dopo il diploma. «Ci saremmo dovuti occupare di più della salute mentale degli studenti già da inizio pandemia - sottolinea Giuseppe Lavenia, presidente dell'Associazione Nazionale Di.Te. - ma non è stato fatto. Bisognava pensare a un esame che non valutasse le loro competenze, come se l'anno prima non fosse successo nulla, ma concentrarsi sulla loro intelligenza emotiva: i ragazzi, come emerge dai dati, non riescono più nemmeno a immaginare il loro futuro. Questo vuol dire che è come se il motore di tante vite si fosse spento o fosse in panne. Bisogna correre ai ripari quanto prima. Si punta troppo sulle prestazioni e troppo poco sui sentimenti». 
Il 17% dei maturandi, infatti, non sono soddisfatti di come concluderanno il ciclo di studi. Escono dal mondo della scuola dopo due anni di difficoltà e paure che non sono state ascoltate. 
Lorena Loiacono