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La giostra dei concorsi

di Pippo Frisone

16/04/2019
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ScuolaOggi

Sta per essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Concorso Ordinario per titoli ed esami della scuola dell’Infanzia e della scuola Primaria. Un concorso che interesserà principalmente qualche migliaio di aspiranti maestre neo laureate in scienze della formazione e maestre con servizio solo nelle paritarie, escluse dal concorso straordinario per mancanza delle due annualità di servizio statale nell’ultimo ottennio. Un evidente tentativo di limitare il contenzioso e lo dimostra la quasi contemporaneità col concorso straordinario che ha preso l’avvio con le prove proprio in questi giorni. Per quest’ultimo concorso, per il quale han fatto domanda 42mila maestre con in testa la Lombardia con 8.955 domande, è prevista la conclusione entro l’estate. Nel frattempo a far girare vorticosamente la giostra dei concorsi, è l’annuncio del Miur dell’ imminente pubblicazione dell’aggiornamento delle GAE, rimaste bloccate negli ultimi anni. Si tratta di graduatorie dai numeri significativi solo nella scuola primaria. Ma quei numeri sappiamo essere finti. Quelle graduatorie in effetti risultano drogate da una stagione di ricorsi al Tar del Lazio che avevano sentenziato l’inclusione in GAE con riserva di migliaia e migliaia di diplomate magistrali. Ci sono volute due sentenze del Consiglio di Stato nel 2017 e 2018 per chiudere definitivamente quella partita con segno negativo. In attesa delle sentenze di merito del Tar del Lazio che scioglieranno le riserve, sancendo migliaia di esplusioni, i diplomati magistrali inseriti ancora nelle GAE con riserva, pur certi del destino che li attende, aggiorneranno per l’ultima volta (?) la loro posizione. Nel frattempo, completaranno entro l’estate le prove del concorso straordinario e quando verrà pubblicato quello ordinario per titoli ed esami parteciperanno anche a quello, perchè non si sa mai nella vita ! A questo punto dell’anno, non c’è nessuna certezza per le decine di migliaia di diplomati magistrali. Inserite con riserva nelle GAE, verranno man mano espulse all’arrivo delle sentenze di merito: chi ha avuto il ruolo con riserva lo perderà e cosi pure il trasferimento, con un amaro ritorno al precariato. Quelle del concorso straordinario conosceranno, se va bene alla fine dell’estate, la loro posizione in graduatoria, se avranno una nomina in ruolo e in quale provincia verranno assegnate. In questo scenario di profonda incertezza, tutti saranno portati a fare domanda di partecipazione al concorso ordinario, perchè è meglio darsi un’opportunità in più che perderla. Insomma una vera e propria giostra che coinvolgerà almeno 50mila maestre e maestri che si troveranno volenti o nolenti ad essere coinvolti in una, due e anche tre procedure concorsuali. Quando e dove finiranno dipenderà dagli esiti delle prove d’esame e dalle posizioni che in graduatoria. Per i docenti della secondaria si è concluso il concorso riservato in modalità FIT per i docenti abilitati con almeno 3 anni di servizio nell’ultimo ottennio. I nominati hanno avuto un contratto di supplenza e han potuto fare l’anno di prova ma non han potuto fare domanda di trasferimento. La legge di bilancio ha abolito il FIT, col risultato che quanti verranno assunti nel 2019 verranno assunti a tempo indeteminato contrariamente ai loro colleghi assunti nel 2018 con contratto a tempo determinato all’interno del FIT. Poco interessati all’aggiornamento delle GAE in quanto le graduatorie sono quasi tutte esaurite, soprattutto al Nord, i precari della secondaria rimasti esclusi dal concorso riservato, sono in attesa della pubblicazione del concorso ordinario che prevede un canale riservato per quei precari privi di abilitazione o dei 24 CFU ma con almeno un triennio di servizio nell’ultimo ottennio. A costoro verrà riservato il 10% dei posti e verrà evitata anche la prova selettiva iniziale. I sindacati chiedono invece una soluzione politica per quanti vantano servizio che eviti le forche caudine del concorso ordinario. Ma la giostra dei concorsi è ormai partita ed è difficile fermarla. Ci riusciranno i sindacati con lo sciopero unitario del 17 maggio ?