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La Moratti e l'ala protettiva di Santa Romana Chiesa

La Moratti e l'ala protettiva di Santa Romana Chiesa Caro direttore, il ministro dell'Istruzione Letizia Moratti ha nominato il cardinale Ersilio Tonini presidente onorario del gruppo di lavo...

24/11/2001
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La Moratti e l'ala protettiva di Santa Romana Chiesa

Caro direttore, il ministro dell'Istruzione Letizia Moratti ha nominato il cardinale Ersilio Tonini presidente onorario del gruppo di lavoro per definire il codice deontologico del personale della scuola. La prima reazione ad una notizia del genere più che scandalizzata e preoccupata potrebbe essere divertita. I terribili liberali berlusconiani, eredi degenerati di un liberalismo da non rimpiangere certo ma meritevole di ben altro rispetto, si pongono, quando devono inventare un 'codice deontologico' per il personale della scuola, sotto l'ala protettiva di Santa Romana Chiesa. Scopriamo, poi, che della 'Commissione per la deontologia professionale del personale docente' fanno parte, fra gli altri: Rosario Drago (Associazione nazionale presidi); Giuseppe Savagnone (direttore del Centro diocesano per la pastorale della cultura e dell'Ufficio regionale per la cultura, la scuola e l'università della Conferenza episcopale siciliana); Emilio Brogi (Alleanza nazionale); Carla Cerofolini (Forza Italia); Luciana Lepri (Fondazione Nova Spes). Della 'Commissione per l'applicazione della legge sulla parità tra la scuola statale e non statale' fanno, invece, parte: Franco Garancini (fra l'altro notista di 'Avvenire'); Don Guglielmo Malizia (pedagogista Università salesiana); Enzo Meloni (presidente Agesc); Franco Nembrini (responsabile scuola della Compagnia delle Opere, braccio economico di Comunione e Liberazione); Attilio Oliva (ex responsabile scuola di Confindustria). Non è necessaria un'eccessiva malizia per rilevare che il Miur ha delegato ai settori del cattolicesimo integralista e conservatore e direttamente alla Confindustria un ruolo di orientamento ed un potere notevolissimi. Nello stesso tempo, sempre il Miur si propone di assumere in ruolo 14mila insegnanti di religione scelti, come è noto, dalle curie. Un buon esempio di rigore amministrativo da parte di un governo che elimina decine di migliaia di posti di lavoro nella scuola. Possiamo consolarci pensando che, se già alla metà del XIX secolo la borghesia ancora, in qualche misura, 'rivoluzionaria' aveva in gran parte riscoperto l'opportunità di tenere buone relazioni con le istituzioni tradizionalmente preposte a tenere tranquillo e disciplinato il buon popolo, non si vede perché non lo debba fare una destra che parla di 'rivoluzione liberale' per nobilitare la sua natura mediocre e retriva che riduce questa 'rivoluzione' al taglio delle tasse, per i privilegiati, s'intende, ed alla richiesta di legge ed ordine. Crediamo che scelte del genere debbano vedere schierati a difesa della libertà di insegnamento i credenti e i non credenti critici nei confronti di una visione e di una pratica costantiniana da parte della Chiesa e fautori della libertà di fede fondata sul rispetto delle scelte individuali di ognuno. Probabilmente Tonini, che fra l'altro ha uno stile bonario ed accattivante, non peggiorerà più che tanto un codice che, francamente, potremmo risparmiarci e che servirà principalmente a dare lavoro, si fa per dire, e pingui emolumenti a qualche portaborse della dama di ferro. Resta il fatto che un'altra rata del debito che il governo ha contratto con la Chiesa è stata pagata e che la nostra libertà è ancora più ridotta e forse non è un caso che sia stato scelto un cardinale popolare per farci ingoiare questo ennesimo rospo.

Cosimo Scarinzi