Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » La preside "Pronta a restituire le chiavi dell’istituto al prefetto"

La preside "Pronta a restituire le chiavi dell’istituto al prefetto"

Gilda Tortora del Michelangiolo di Firenze

28/06/2020
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

«Consegneremo le chiavi delle scuole ai prefetti. In queste condizioni non siamo in grado di riaprire a settembre in sicurezza e non possiamo certo assumerci noi questa responsabilità». Una provocazione quella di Gilda Tortora, preside del liceo classico Michelangiolo di Firenze che, insieme ad altri colleghi di tutta Italia, lancia un appello affinché i dirigenti scolastici non vengano lasciati soli nel risiko impossibile del ritorno sui banchi.

Professoressa, perché tirare in ballo i prefetti?

«Se ci rifiutassimo di aprire le scuole saremmo accusati di interruzione di pubblico servizio e allora ci rimettiamo nelle loro mani, visto che la maggior parte degli istituti non ha gli spazi adeguati per ospitare tutti i ragazzi».

La sua scuola com’è messa?

«Il liceo Michelangiolo si trova in un ex convento del 1200. Alcune aule corrispondono a quelle che erano le celle delle monache e quindi sono piccole. Non possono entrarci 25 o 30 studenti a distanza di un metro l’uno dall’altro. Recuperando ogni angolo tra laboratori e palestra e trasformando le segreterie in aule, resterebbero comunque fuori quattro classi».

E dove andranno questi ragazzi?

«L’idea è realizzare una tensostruttura in cortile da usare tutto l’anno. In alternativa potremmo chiedere ospitalità ai locali vicini come cinema, refettori dei conventi e hall degli alberghi».

Chi pagherebbe?

«Sarà necessario il sostegno della Città metropolitana e immagino che in ogni caso andranno fatti adeguamenti per permettere ai ragazzi di seguire le lezioni senza difficoltà. Lì dovranno essere allestite lim, postazioni per scrivere e dovrà essere garantita la wi-fi.

Questi fondi saranno spesi per soluzioni temporanee, mentre avrebbero potuto coprire interventi strutturali che aspettiamo da anni come il rifacimento degli impianti elettrici o dei bagni».