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La Stampa-Cgil-scuola all'attacco della Moratti

ACCUSE DI CLASSISMO: CONSIDERA L'ISTRUZIONE COME UN PRIVILEGIO Cgil-scuola all'attacco della Moratti ROMA Una opposizione frontale alla riforma Moratti, è il messaggio che viene dalla ...

24/01/2002
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La Stampa

ACCUSE DI CLASSISMO: CONSIDERA L'ISTRUZIONE COME UN PRIVILEGIO
Cgil-scuola all'attacco della Moratti

ROMA

Una opposizione frontale alla riforma Moratti, è il messaggio che viene dalla Cgil scuola (il maggior sindacato di categoria per numero di rappresentanti nelle Rsu) riunita a Salsomaggiore per il 9° congresso nazionale. La Moratti vuole una scuola di impostazione privatistica e loro la vogliono pubblica, la Moratti vuole sostenere la scuola dei preti e loro puntano sull'istruzione laica, la Moratti vuole una scuola all'americana e loro la vogliono all'europea (a cominciare dagli stipendi), la Moratti dice di volere il dialogo e loro le contestano invece il ricorso alla delega. Sia chiaro: che il ministro Moratti voglia una scuola del tipo di quella che la Cgil le attribuisce, è una affermazione in cui l'interessata (forse) non si riconoscerebbe, ma comunque questi sono gli estremi del contrasto. La Cgil scuola è dunque in totale disaccordo con la linea di politica scolastica dell'attuale governo e, se mai la cosa non fosse stata sufficientemente evidente nei mesi scorsi, ci ha pensato ieri Enrico Panini, leader del sindacato, a ribadirla nella relazione introduttiva. La scuola che appare dal ddl proposto dalla Moratti è - secondo Panini - "classista", perché "mette in discussione la natura pubblica dell'istruzione, finanzia la scuola privata, abolisce l'obbligo scolastico e si fonda su un'idea di istruzione come privilegio per pochi". L'ipotesi poi che questo progetto possa passare per delega al governo e non attraverso i canali parlamentari, fa rabbrividire il sindacato: "È assurdo che Berlusconi, sei mesi dopo aver detto che la riforma Berlinguer era stata varata senza una consultazione della base, pensi di ricorrere alla delega. Siamo contrari, perché la scuola non è di un governo, ma di tutti. Sequestrare la discussione con lo strumento della delega significa considerare l'istruzione una proprietà privata di alcune forze politiche". L'opposizione, in tutto questo, brilla per assenza. Secondo il leader di Cgil scuola, è infatti "debole, e troppo spesso silente. Dei 5 anni di governo di centrosinistra e di progetti per la scuola, non c'è più traccia concreta, nulla che contrasti oggi questo progetto di riforma che è il manifesto pedagogico di una destra reazionaria". La Cgil ha anche proposte in positivo: l'innalzamento del rapporto tra Pil e spesa per l'istruzione al 6% (ora è al 4,8%), ultimo anno della scuola materna obbligatorio e riconosciuto nell'ambito della scuola dell'infanzia, obbligo scolastico fino a 16 anni. Il 15 febbraio la Cgil aderisce allo sciopero del pubblico impiego, ma Panini propone l'apertura di una "vertenza scuola" da sostenere, nel caso, anche con uno sciopero generale.