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La Stampa-Cofferati: pericoloso separare istruzione e formazione e sopprimere l'obbligo

Governo autoritario, si torna al passato" Cofferati: pericoloso separare istruzione e formazione e sopprimere l'obbligo ROMA Sbagliata nel merito e nel metodo. Il segretario della Cgil, Ser...

20/12/2001
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La Stampa

Governo autoritario, si torna al passato"
Cofferati: pericoloso separare istruzione e formazione e sopprimere l'obbligo

ROMA Sbagliata nel merito e nel metodo. Il segretario della Cgil, Sergio Cofferati spara a zero sulla riforma della scuola del ministro Letizia Moratti. A Perugia, dove la Cgil-Scuola ha organizzato una contro manifestazione alternativa agli stati generali di Roma, non ha usato mezzi termini per criticare il progetto Moratti, che "parte da un'idea sbagliata di società" e la chiusura del governo al dialogo, a fronte della quale "non resta che la mobilitazione e la lotta, legittima e sacrosanta". "Il documento Bertagna ha una idea di società sbagliata, che ci riporterebbe indietro di tantissimi anni. Credo che la scuola italiana debba essere riformata, debba essere messa in condizione di alzare l'offerta di istruzione e di sapere per le giovani generazioni. Quello che invece si affaccia - ha detto Cofferati - è l'esatto opposto: è il ritorno al passato, la separazione tra istruzione e formazione, c'è la soppressione dell'obbligo scolastico nell'illusione che la scuola possa diventare un servizio utilizzato dai singoli sempre con meno qualità". Tutto l'opposto della scuola che vuole la Cgil. "Chiediamo che l'obbligo scolastico venga aumentato ed il rapporto tra la formazione e l'istruzione sia reso più solido di quanto immaginato dal governo precedente", ha detto Cofferati, severo nel giudicare il metodo del governo. "Decidono da soli - ha detto il leader della Cgil -, affacciano delle ipotesi attraverso una pratica mediatica che non è certo da stimolo alla partecipazione. E' una tragica caricatura della partecipazione. A Roma non siamo stati chiamati neanche ad ascoltare. Se non c'è confronto e se le loro decisioni non sono condivise, c'è solo la strada di prospettare le proprie e sostenerle con iniziative e con la lotta". "Non si capisce perché gli altri dovrebbero accondiscendere o accettare le condizioni che vengono messe in campo. Non ho avuto la sensazione che questo ministro abbia un interesse concreto a discutere con nessuno, né con le organizzazioni di categoria, né con le altri componenti del mondo della scuola. Questa pratica - ha detto Cofferati - porta inevitabilmente ad un impoverimento della partecipazione, dunque porta anche ad un aumento vistoso, del rischio di conflitto perché quando grandi organizzazioni vengono escluse dal confronto e quando quel confronto viene sostituito da decisioni autoritarie da parte dell'esecutivo, è del tutto evidente che chi non è d'accordo non avendo una sede per esplicitare una sua valutazione, ha solo una strada, quella del contrasto".
r.r.