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La Stampa-L'autogestione punta sugli esperti .Gli studenti: restiamo tutti in classe

SONO UNA VENTINA GLI ISTITUTI SUPERIORI DI TORINO E PROVINCIA DOVE I RAGAZZI ORGANIZZANO LE LEZIONI SU TEMI DI GRANDE ATTUALITA' L'autogestione punta sugli esperti Gli studenti: restiamo tutti...

20/11/2001
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La Stampa

SONO UNA VENTINA GLI ISTITUTI SUPERIORI DI TORINO E PROVINCIA DOVE I RAGAZZI ORGANIZZANO LE LEZIONI SU TEMI DI GRANDE ATTUALITA'
L'autogestione punta sugli esperti Gli studenti: restiamo tutti in classe

APRI una porta e trovi quindici studentesse che interpretano un testo sulla guerra sotto la direzione di un regista teatrale. Ne apri un'altra e c'è un'intera classe che discute i testi delle canzoni censurate negli Usa dopo l'11 settembre. Dietro la terza porta? L'ex assessore Paolo Hutter che conduce un laboratorio sull'ambientalismo. Quarta porta: redazione di un giornale nascente. Quinta: un gruppo riflette sul pacifismo ed elabora una serie di cartelloni che diverranno patrimonio della scuola. E' l'autogestione 2001 al liceo europeo "Umberto I", qui come altrove (una ventina di istituti) protesta-riflessione sui temi della guerra, della "finanziaria di guerra" per l'istruzione, delle riforme del ministro Letizia Moratti, del buono scuola regionale. "Puntiamo ad organizzare attività di alto livello culturale - spiega Oliviero Alotto del Coordinamento Studentesco, che riunisce i collettivi di decine di scuole torinesi - e ci stiamo riuscendo. Praticamente, nessuno è in giro per i corridoi fino a mezzogiorno". Nella scuola di Alotto, l'"Umberto I", ieri era il primo giorno di protesta e tutto ha funzionato alla perfezione. "Abbiamo avuto 120 persone al dibattito su scuola pubblica-scuola privata con i consiglieri regionali Mario Contu di Rifondazione e Tino Rossi della Lega". Ma anche "Il miglio verde" con Tom Hanks ha catturato decine di spettatori, trattenendoli per il dibattito sulla pena di morte. All'"Umberto I" l'autogestione proseguirà fino a venerdì con un calendario "da festival" con incontri su storia dell'Afghanistan, arte-terapia, guerra e si concluderà con la presentazione di un documento politico all'assessore Giampiero Leo e all'onorevole Chiara Acciarini oltre che con una performance teatrale in strada. Ma non tutti sono d'accordo. Ieri pomeriggio un gruppo di genitori ha diffuso una lettera in cui si sostiene che "nessun genitore vede di buon occhio l'autogestione, non prevista né dalla legge né dai regolamenti di istituto". Ancora: "Continua con il tacito benestare dei responsabili...". Il rettore Pietro Teggi: "Il Collegio docenti ha ribadito in un documento il proprio pensiero e cioè che l'autogestione è illegale perché il servizio scolastico, con le sue modalità stabilite dalla legge, non può essere violato in alcun modo. Al tempo stesso, consapevoli comunque di dover svolgere anche in questa occasione un ruolo educativo, gli insegnanti collaborano con gli studenti per favorire la loro crescita umana e culturale". Ogni docente decide autonomamente, in base al numero di allievi (300 su 400 aderiscono alla protesta), se proseguire le lezioni o fare attività di recupero. Tutti i docenti sono in classe e solo un piano della scuola viene utilizzato per le attività autogestite. Al polo scolastico del Barrocchio di Grugliasco, sabato lo scientifico "Curie" - occupato da giovedì a domenica di pomeriggio e di notte, ma con regolari lezioni di mattina - si è unito all'Itg "Castellamonte" e all'Itc "Vittorini" per un sit-in davanti alle Gru, "con grande sconcerto della vigilanza e interesse per i nostri volantini da parte dei clienti", spiega Davide. E proprio al sit-in è stata decretata la nascita di un collettivo di "polo" "per avere più voce e visibilità". Al "Curie" la protesta comprende anche ragioni interne: le modifiche al regolamento d'istituto e la chiusura del bar. Al classico "Gioberti", gli studenti parlano della loro autogestione (che si conclude oggi) come "della più bella da tanti anni a questa parte. Tutti sono in classe per partecipare ai gruppi di discussione che stanno elaborando due documenti: l'uno sulle riforme della scuola, l'altro sul G8, il movimento, le violenze delle forze dell'ordine". Il "Gobetti" ha puntato sull'analisi della situazione internazionale nei suoi vari aspetti. Una studentessa islamica ha portato il Corano in classe e ha spiegato come le stesse parole possano essere interpretate in maniera diversa. Fino a giovedì, poi, si alterneranno docenti universitari di economia e di storia, proiezioni di film sui temi dei diritti, della xenofobia, sulla guerra. Anche nel liceo scientifico di via Maria Vittoria l'attività didattica prosegue. Al classico "d'Azeglio" il sindacato studentesco Uds ha promosso sabato scorso un'assemblea sulla guerra e con il prossimo fine settimana inizierà l'autogestione. Stefano Mosso, responsabile Uds (e studente dell'istituto di via Parini): "Per noi dell'Unione degli Studenti l'autogestione è una forma di protesta è un po' superata; funziona se si riesce a farne un momento di crescita collettiva, di autoformazione su tematiche che non vengono trattate normalmente dai curricula. Ora c'è una grossa volontà di discutere della guerra e della riforma. L'obiettivo è produrre materiale fortemente critico, che possa poi, in un momento di protesta, essere portato a conoscenza della cittadinanza".