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La storia non si cancella

Le firme hanno superato il migliaio

04/05/2019
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la Repubblica

LARA CRINÒ

Continua l’appello a favore del manifesto di Giardina, Segre e Camilleri

Ibei nomi del cinema, della musica, del teatro italiano.

Dagli attori Pierfrancesco Favino, Claudio Santamaria, Beppe Fiorello ai registi Paolo Taviani e i premi Oscar Paolo Sorrentino e Gabriele Salvatores Dalle cantanti Fiorella Mannoia e Levante ai grandi musicisti Riccardo Muti e Roberto De Simone. Le associazioni e le reti che si impegnano per preservare la memoria e valorizzare il passato: dall’Ande, l’associazione nazionale donne Elettrici, che dal 1946 promuove la partecipazione delle donne alla politica, a Milanosifastoria che riunisce 78 soggetti collettivi.

E ancora il mondo delle scienze, della matematica, della medicina: chirurghi, ingegneri, biologi, fisici. Si aggiungono agli storici, agli archeologi, agli psicoanalisti, ai docenti universitari e di scuola di ogni ordine e grado, ai sindacalisti, agli scrittori, agli editori, ai ricercatori che fin da subito hanno contattato la nostra redazione per aderire a quel manifesto, che abbiamo voluto chiamare La storia è un bene comune, apparso su Repubblica il 26 aprile aprile scorso. Ormai conta, nell’elenco pubblicato online sul nostro sito, oltre mille firmatari: un risultato sorprendente, se consideriamo il fatto che per aderire non c’è alcun pulsante o altro accesso diretto dal sito, e dunque chi ha partecipato ha dovuto compiere in prima persona un gesto attivo, motivato e consapevole.

A lanciare l’appello sono stati lo storico Andrea Giardina, la senatrice a vita Liliana Segre e lo scrittore Andrea Camilleri, per ribadire che in un Paese democratico la storia è patrimonio collettivo, essenziale e primario.

Sulla sua conoscenza è necessario investire risorse e attenzione, non svilirla né sminuirne l’importanza. Per questo fin da febbraio, dopo la decisione del ministro dell’Istruzione Marco Bussetti di cancellare la prova di storia nell’esame di maturità, il nostro giornale ha denunciato questa grave decisione. Ma l’appello del 26 aprile fa di più: chiede al ministro Bussetti di inserire nuovamente la prova di storia alla maturità. Chiede anche che non diminuiscano le ore dedicate alla disciplina nel curriculum scolastico dei ragazzi, futuri cittadini ed elettori. E che nelle università si valorizzi la ricerca storica, anche ampliando l’accesso ai giovani studiosi.

Se nell’elenco di chi ha aderito compaiono solo nomi e professioni, ognuna di queste firme ha dietro una storia: di vita, di impegno, di fatica e talento.

Queste storie sono solo una piccola porzione di una grande società civile che è il tessuto dell’Italia e ne ha a cuore le sorti.

Le firme all’appello su Repubblica.it

L’elenco dei sostenitori è in aggiornamento costante, sul nostro sito. Tra i firmatari i leader sindacali Maurizio Landini e Annamaria Furlan, Riccardo Muti, Glauco Mauri, Vasco Rossi, Elena Ferrante e i premi Oscar Piovani, Salvatores e Sorrentino