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La videosorveglianza incassa il primo ok

Parere favorevole della commissione istruzione del senato al ddl calabria. Fondi estesi alle paritarie. Test per i maestri solo attitudinali

19/03/2019
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ItaliaOggi

Emanuela Micucci

Fondi anche alle paritarie per installare i sistemi di videosorveglianza nei nidi e nelle scuole per l'infanzia. Requisiti solo attitudinali e non pscioattitudinali aggiuntivi all'idoneità professionale di educatori e maestri. Queste le nuove osservazioni con cui la Commissione istruzione del Senato, martedì scorso, ha approvato all'unanimità il parere favorevole al disegno di legge Calabria (Fi) sulle misure per prevenire e contrastare i maltrattamenti e gli abusi contro i minori nei servizi e nelle scuole dell'infanzia e la delega al governo sulla formazione del personale. Due osservazioni mosse, rispettivamente, dalle senatrici del Pd Flavia Malpezzi e Vanna Iori che incassano il via libera anche del Miur. Per la Commissione, inoltre, andrebbe anche precisato che la delega sui requisiti professionali riguarda «i docenti delle scuole dell'infanzia «statali e paritarie»», essendo queste ultime circa il 40% delle materne. Mentre il riferimento al possesso di adeguati requisiti psicoattudinali da parte del personale non docente va specificato solo per i «collaboratori scolastici chiamati ad avere contatti diretti con i bambini». Precisando inoltre se «sia richiesto indistintamente a tutti» o solo per l'assunzione di quelli immessi in ruolo in scuole che gestiscono materne. Infatti, ci sono istituti scolastici comprensivi in cui sono presenti anche primarie o medie, nei quali dunque questa distinzione potrebbe essere di difficile attuazione.

Tra le altre osservazioni sui requisiti psicoattitudinali la Commissione propone di «l'eventuale introduzione di una disciplina transitoria, previa specifica contrattazione sindacali», per capire in quali forme e con quali tempi queste norme debbano applicarsi anche al personale attualmente in servizio. Opportuni, inoltre, «percorsi di formazione diversificati in base alla qualifica e alla tipologia di servizio del personale docente», poiché per i docenti della materna la normativa prevede una formazione in servizio obbligatoria. Poiché in molti edifici scolastici sono situate oltre alle materne anche scuole di altro grado scolastico, occorre considerare che gli impianti di videosorveglianza potrebbero impropriamente acquisire immagini relative ad alunni, docenti, genitori e personale Ata di queste ultime. Dalla Commissione Istruzione anche la raccomandazione di garantire, «in particolare alle istituzioni scolastiche statali», «adeguati fondi per la manutenzione periodica dei sistemi di videosorveglianza, considerate le sanzioni amministrative». Bisogna «specificare le figure professionali che saranno incaricate di effettuare gli accertamenti ispettivi», poiché attualmente per le materne necessitano di un specifico incarico da parte del Miur.

I senatori, infine, segnalano che il richiamo al patto di corresponsabilità educativa «dovrebbe essere accompagnato con una norma che preveda che tale patto sia sottoscritto anche per i bambini da 3 a 5 anni frequentanti le scuole dell'infanzia e per i bambini da 0 a 3 anni accolti dai servizi educativi»; infatti, nonostante i vari annunci di riforma, a legislazione vigente è riferito solo a medie e superiori.