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Liberazione-E di nuovo gli studenti coi lavoratori

E di nuovo gli studenti coi lavoratori Nelle piazze contro la finanziaria, pensando a Foligno Checchino Antonini Come si somigliano il sette in condotta, che la ministra Moratti vorrebbe rein...

14/12/2001
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Liberazione

E di nuovo gli studenti coi lavoratori
Nelle piazze contro la finanziaria, pensando a Foligno
Checchino Antonini
Come si somigliano il sette in condotta, che la ministra Moratti vorrebbe reintrodurre, e la libertà di licenziare invocata da padroni e padroncini impazienti che il governo tagli l'articolo 18 dallo Statuto dei lavoratori. Chi protesta (perché sono costoro i veri indisciplinati) verrà così espulso o marginalizzato dal mondo del lavoro e della scuola. Anche per questo, stamattina, ci saranno tantissimi studenti nelle piazze dello sciopero generale indetto dai Cobas della scuola contro la finanziaria "di guerra" e contro la manomissione dei diritti dei lavoratori. In una miriade di assemblee, incontri, convegni in ogni scuola d'Italia, sempre più insegnanti, impiegati, operai e studenti si stanno rendendo conto che l'attacco alle loro condizioni di vita sferrato da questo governo è ispirato dalle stesse logiche e l'alleanza già rodata (in particolare nelle scadenze del movimento antiglobalizzazione) farà anche oggi un altro passo avanti verso la ricomposizione di un blocco sociale alternativo e antiliberista. Molti di quelli che sfileranno oggi a Roma, a Padova (dov'è stata occupata la facoltà di scienze politiche), a Bologna (ore 9, piazza Maggiore), a Verona (ore 9, piazza Bra), a Foligno (solo per citare) si ritroveranno in questa cittadina umbra, mercoledì e giovedì prossimi, contro gli Stati generali voluti da Letizia Moratti come debutto spettacolare in società della sua riforma. La convergenza di questi settori su una piattaforma unitaria passa per la difesa degli organi collegiali contro l'ipotesi di farne consigli d'amministrazione delle scuole aziende, per la difesa della scuola pubblica obbligatoria fino a 18 anni e senza l'inghippo dell'apprendistato nelle imprese, per le rivendicazioni salariali (presalario studentesco incluso) e occupazionali. Ovunque sarà possibile, i social forum territoriali saranno presenti "attraversando" anche stavolta l'agitazione sindacale: "Facciamo montare una gigantesca onda di panna fino a seppellirli", propone ad esempio il Bologna social forum che ha detto sì all'invito dei "Nati dalla Resistenza", il locale coordinamento studentesco. Letizia Moratti, lady di ferro tatcheriana, non sembra gradire il vitalismo di ragazze e ragazzi refrattari alle esigenze del mercato e ieri non si è presentata (ufficialmente per inderogabili impegni di governo) ad Arcavacata di Rende (Cosenza), sede dell'Università della Calabria, dove ad attenderla non c'erano solo i locali "baroni" che inauguravano solennemente il trentesimo anno accademico ma almeno tremila studenti, organizzati nel coordinamento studentesco universitario, ansiosi di farle sapere cosa pensavano dei tagli dei fondi e dei piani di riordino che la ministra persegue incurante dell'impopolarità. Anche a Napoli, nell'ennesimo corteo di questo autunno, erano in piazza, fronteggiati da una polizia più "ruvida del solito, non meno di quattromila tra disoccupati e studenti per rivendicare il diritto al lavoro e allo studio in un'università democratica, pubblica e di massa. "Il clima di tensione - commenta Giulio Riccio della segreteria regionale del Prc - è determinato dalle politiche repressive e antisociali del governo". A Caltagirone (Catania), la creatività studentesca ha sfornato l'idea di uno sciopero del sonno e 22 liceali del "Segusio" non chiudono occhio da ieri (vigilati da una telecamera) per colpa della pessima riforma in arrivo. Non "dormono" neanche i lavoratori dell'istituto tecnico Varalli di Milano che hanno aderito compatti allo sciopero di oggi e del 19 o gli studenti del Vittoria Colonna di Roma "in autogestione dopo anni di astinenza". E oggi, nella capitale, ci saranno anche la Rete Studenti in movimento e il Roma social Forum che il 19 torneranno in corteo nelle strade della città prima di prendere il treno per Foligno: "Per una scuola diversa, pubblica, laica e democratica". Intanto con l'attesa per le mobilitazioni previste, cresce la polemica intorno agli Stati generali. "Luogo e data sono i peggiori che poteva scegliere - fa sapere Francesco Caruso, no-global campano oggi a Roma per il corteo - devono essere annullati". Da Padova, Luca Casarini nota "l'elemento di arroganza" che gli ricorda la monarchia francese di prima della rivoluzione del 1789. A Foligno confluirà anche l'Arci che, per bocca del presidente, Tom Benettollo, fa appello a Maurizio Costanzo perché non presenti la tavola rotonda con Andrea Muccioli e il vescovo Maggiolini (proibizionisti rispettivamente in tema di droghe e immigrazione) prevista nell'ambito degli Stati generali "contenitore mediatico e sfarzoso messo frettolosamente in piedi". Foligno è piccola e ancora segnata dal terremoto del '97. Niente di più facile, poi, che sia trasformata per l'evento in una zona rossa blindata. Anche il sindaco, i commercianti, alcuni parlamentari e Maria Rita Lorenzetti, presidente della Regione (disseminata di scuole occupate, autogestite comunque agitate), vorrebbero rimandare la kermesse. Lorenzetti, mai consultata dal governo, ha rispedito la mittente l'invito. E per il 19 dicembre, anche la Cgil scuola (che oggi sciopererà per un'ora sola, anche se molte Rsu hanno fatto appello per caratterizzare la propria partecipazione scioperando per l'intera giornata) si mobiliterà per la scuola pubblica organizzando iniziative in molte regioni. Una di queste è prevista al teatro S. Carlo di Foligno.