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Liberazione-Il futuro dell'educazione fisica, gli insegnanti contro la riforma dei cicli

Il futuro dell'educazione fisica, gli insegnanti contro la riforma dei cicli La protesta che si alza dal mondo della scuola non poteva non coinvolgere anche gli insegnati di educazione fisica. Qu...

28/11/2001
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Liberazione

Il futuro dell'educazione fisica, gli insegnanti contro la riforma dei cicli

La protesta che si alza dal mondo della scuola non poteva non coinvolgere anche gli insegnati di educazione fisica. Quelli da anni abituati a veder saltare la loro ora di lezione a favore di altre materie ritenute di volta in volta dal direttore scolastico o dal preside di turno 'più importanti per la formazione' degli studenti. Ma che questa volta rischiano di diventare docenti facoltativi per legge, in linea con l'avvento dell'autonomia scolastica tanto cara al governo Berlusconi. Così ieri in occasione della presentazione della conferenza stampa di presentazione del Convegno nazionale 'Scienze motorie educazione fisica e sportiva, una sfida per il futuro della società' - che si terrà a Roma sabato prossimo - hanno ricordato anche il loro punto di vista sul riordino dei cicli e il disegno di riordino aziendalista della scuola dell'attuale ministro all'Istruzione, Letizia Moratti. "L'obiettivo è quello di determinare e stabilire le linee generali per lo sviluppo dell'educazione fisica e sportiva e per il progresso scientifico e culturale nel campo delle scienze motorie, anche in relazione al più vasto processo di trasformazione che sta interessando l'università e il mondo della scuola" recita l'invito ufficiale diffuso dal Coordinamento romano insegnati di educazione fisica (Crief) che insieme alla Confederazione delle associazioni provinciali diplomati Isef e laureati in scienze motorie (Capdi) hanno promosso l'appuntamento nazionale. E di questo si discuterà a Palazzo Valentini il 1 dicembre a partire dalle 8 e 30. Perché come da tempo spiega il presidente del Capdi, Flavio Cucco, a proposito del riordino dei cicli e sui nuovi programmi: "Considerando la situazione incerta ed in evoluzione siamo pronti alla mobilitazione dei docenti qualora venga disatteso, in modo sostanziale il riconoscimento del valore culturale e sociale dell'educazione fisica". E nel merito il Capdi ha già stilato un suo documento.