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Libertà/PC: La "prof" che mette ko Brunetta

Morsia (Flc Cgil): ricorso alla Direzione del lavoro contro le trattenute per convalescenza, l'Ufficio scolastico ha conciliato e ha restituito il "maltolto"

09/12/2009
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Libertà

Fiacca per la convalescenza si, ma non tanto debole da soccombergli, anche se lui è un ministro (Brunetta). Una docente piacentina delle superiori, che tramite la Flc Cgil di Piacenza era ricorsa al giudice del lavoro contro le trattenute dalla busta-paga imposte in caso di malattia dal famigerato decreto Brunetta, si è vista dare ragione e restituire il «maltolto», secondo Raffaella Morsia (Flc Cgil). Il caso è il primo a Piacenza, tra i primissimi in tutta Italia, e destinato a creare una vasta eco per gli effetti in termini giurisprudenziali.
Nel decreto Brunetta è previsto che in caso di malattia sia ritenuta una voce particolare, il compenso fisso e continuativo. «Noi - afferma la Morsia - abbiamo sempre contestato questo iniquo provvedimento, giudicandolo una vera e propria ‘tassa sulla salute'». Oltre alla contestazione sul piano sindacale, la Flc Cgil di Piacenza aveva presentato un ricorso al giudice del lavoro per una docente piacentina di scuola superiore, che aveva avuto la sfortuna di finire in ospedale per una settimana e quindi a casa per altri 15 giorni di convalescenza. Ed è a questo punto che il ministro Brunetta, o meglio, il suo decreto, ha cominciato a farsi sentire. «Il decreto - spiega infatti la sindacalista - prevede che la trattenuta non valga per giorni di ricovero ma per la convalescenza sì. Vi si aggiunga che la docente in questione non prestava solo 18 ore settimanali di lavoro, ma che la sua cattedra era, ed è, di 21 ore. Quindi, l'amministrazione scolastica, su input del decreto di Brunetta, ha trattenuto dalla busta-paga dell'insegnante il compenso accessorio fisso e continuativo, che per i professori si chiama "retribuzione professionale docente", sia sul periodo di convalescenza post-ricovero che sul compenso ordinario per le tre ore eccedenti la cattedra da 18». Facendo i conti, 250 euro centesimo più centesimo meno.
«Noi - ha riferito la Morsia - contro il provvedimento avevamo presentato il ricorso al giudice del lavoro e nell'ultimo incontro l'amministrazione scolastica, in sede di conciliazione presso l'Ufficio provinciale del lavoro ha accolto le nostre ragioni e ha restituito il maltolto». «Mi risulta - conclude la sindacalista - che sia uno dei primi casi in Italia, e non per niente abbiamo fatto i volantini con scritto che la Flc ha battuto Brunetta».
Il contrasto al decreto del ministro del governo Berlusconi è uno dei motivi per cui la Flc Cgil scenderà in piazza a Roma venerdì 11 dicembre, giornata in cui il sindacato ha proclamato uno sciopero generale contro la riforma voluta dal ministro Gelmini e più in generale per i tagli decisi dal governo. Da Piacenza (precisamente dal parcheggio di via IV Novembre di fronte al Cheope) partirà poco prima la mezzanotte di domani, 10 dicembre, un autobus che porterà una delegazione locale alla manifestazione nazionale che si tiene a Roma e che sarà conclusa degli interventi di Domenico Pantaleo e Guglielmo Epifani.