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"Lotta alla droga, più spazio ai privati"

Corriere della Sera "Lotta alla droga, più spazio ai privati" Lettera di Berlusconi al convegno di San Patrignano. Sirchia: cambieremo i centri pubblici DAL NOSTRO INVIATO SAN PATRIG...

28/10/2001
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Corriere della Sera
"Lotta alla droga, più spazio ai privati"

Lettera di Berlusconi al convegno di San Patrignano. Sirchia: cambieremo i centri pubblici

DAL NOSTRO INVIATO
SAN PATRIGNANO (Rimini) - L'imponente numero di ministri, ospiti ieri a San Patrignano per il 7° meeting internazionale "Rainbow", ha definito la politica sociale del governo sulla droga, illustrando il progetto annunciato l'altro ieri dal vice presidente del Consiglio Gianfranco Fini: la svolta della repressione, contro la vigente logica della "riduzione del danno"; il coordinamento (la creazione di un dipartimento unico, il Dna, presso la presidenza del Consiglio); la parità fra servizio pubblico e privato, con il nuovo ruolo dei Sert; il concetto di droga senza distinzione fra pesanti e leggere.
Il ministro dell'Interno Scajola e quello della Giustizia, Castelli, non sono arrivati per "sopraggiunti imprevisti impegni". Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha inviato una lettera ad Andrea Muccioli in cui delinea l'impegno del governo per i prossimi anni. Che prevede "un'inversione di tendenza", con "uguali doveri e diritti tra servizio pubblico e privato". Nella lettera c'è anche il riconoscimento dell'azione svolta prima da Vincenzo Muccioli e, dopo la sua morte, dal figlio alla guida della comunità. "La missione di San Patrignano nella lotta alla droga - scrive Berlusconi - è uno dei più alti esempi di sussidiarietà che io conosca. La lotta alla droga è prima di tutto una battaglia di libertà".
Il dipartimento unico per la lotta alle tossicodipendenze, annunciato da Fini, è la "proposta giusta", secondo il ministro della Sanità, Girolamo Sirchia: "Il Dna è un'ottima idea, l'avevamo studiata insieme con il ministro dell'Istruzione Letizia Moratti. Tra l'altro, è un impegno che l'Italia ha preso con l'Onu ormai da molti anni: fare un piano nazionale antidroga e affidarne la direzione a un'unica persona con pieni poteri. Il mio ministero parteciperà comunque alla lotta alla droga con uomini e contributi". Sul servizio pubblico per le tossicodipendenze, i Sert, Sirchia ha precisato: "Non si pensa assolutamente di chiuderli. Si tratta però di dare a un cittadino, assuefatto alla droga, la possibilità di scegliere se recarsi al Sert o in una struttura privata di riabilitazione". Maroni ha aggiunto che "i compiti dei Sert devono essere rivisti". E che: "La politica deve stare fuori". Sulla differenza fra droghe leggere e pesanti Sirchia, a margine del convegno, ha precisato che "dal punto di vista della dipendenza sono la stessa cosa".
Il ministro Moratti, che sin dall'inizio ha sostenuto l'azione e il programma sociale della comunità di San Patrignano, dove quando può vi trascorre con il marito Gianmarco Moratti i week-end, ha proposto un "patto sociale" tra scuola e famiglie: "La scuola si potrà affiancare alla famiglia e raccogliere la sfida posta dall'indebolimento dell'istituzione familiare e dotarsi di programmi educativi e formativi orientati alla crescita individuale e sociale della persona". "Il ministro Moratti avrà a disposizione 11 miliardi perché lei è la preferita di Tremonti": la battuta ha divertito il ministro Moratti, ma il ministro del Welfare Roberto Maroni non scherzava quando ha aggiunto che nel 2000 sono stati spesi 10 miliardi nella comunicazione sulla tossicodipendenza, senza coordinamento tra i ministeri interessati.
"La droga può essere vinta con una politica che miri non a governare il disordine, ma a riportare l'ordine - ha dichiarato al convegno Rocco Buttiglione, ministro per le Politiche comunitarie -. Occorre uno sforzo corale che coinvolga per primi i genitori".
"Un unico centro prenderà le decisioni relative alla prevenzione, alla repressione e al recupero - ha detto Maurizio Gasparri, ministro delle Comunicazioni -. Finirà così la grande confusione di ruoli e azioni dei vari servizi sociali".
orossani@corriere.it