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Manovra, 40 milioni per le università, 90 per il Cnr

Il ministero delle Finanze consente gli ultimi finanziamenti. Ritirato l'emendamento "sugar tax". Altri 10 milioni per gli enti ricerca. Il ministro Bussetti: "Manteniamo operativo il centro Montalcini". Tutta da definire la partita dei precari del Consiglio nazionale delle ricerche

06/12/2018
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la Repubblica

Corrado Zunino

Il ministero dell'Istruzione ha strappato qualche risorsa aggiuntiva per l'università e la ricerca. Sono 40 milioni di euro per il sistema degli atenei e andranno a far crescere il Fondo di Finanziamento ordinario (quello del 2018 è stato di 7 miliardi e 327 milioni di euro, ora dovrebbe lievemente crescere). Sul mondo accademico, sempre in Legge di Bilancio, già erano previsti 100 milioni per il 2020. A "Repubblica" il ministro Marco Bussetti aveva detto che intendeva trovare altri 100 milioni per il 2019, ma alla fine per lòa prossi ma legislatura ne sono stati trovati quaranta. L'emendamento sulla sugar tax, fortemente voluto dal viceministro Lorenzo Fioramonti è stato ritirato dopo l'intervento di Matteo Salvini: "Non servono altre tasse per gli italiani". E ora, nelle vorticose partite di giro in chiusura di Finanziaria, questi 40 milioni vengono garantiti direttamente dal ministero delle Finanze.

Ci sono, quindi, 90 milioni anche per il Consiglio nazionale di ricerca, arrivati anche sulla scia delle pressioni dei 102 direttori di Dipartimento e di Istituto dello stesso Cnr. Altri 10 milioni vengono destinati con la Legge di bilancio al Fondo ordinario di tutti gli enti di ricerca (Foe). Dice il ministro Bussetti (Università e Ricerca): "Le misure approvate in queste ultime ore favoriscono un rilancio del Cnr, garantiscono una piena operatività all'Ebri, il centro di ricerca fondato da Rita Levi Montalcini, avviano la realizzazione della Scuola Normale a Napoli, un'eccellenza accademica che darà un contributo rilevante alla formazione delle nuove classi dirigenti del Mezzogiorno".

Le risorse aggiuntive assegnate al Cnr serviranno ad avviare la faticosa e stratificata questione delle stabilizzazioni: 1.200 precari cosiddetti comma 1 e altrettanti comma due. La situazione è tuttora da definire.