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Manovra, operazione infanzia

Gli emendamenti alla legge di Bilancio, oggi il vertice dei gruppi pd di camera e senato. Malpezzi (Pd): è priorità. Non si tocca invece il merito

07/11/2017
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ItaliaOggi

Alessandra Ricciardi

Più docenti per il potenziamento dell'infanzia, più personale amministrativo per le strutture periferiche, uscite libere dei minorenni non accompagnati da scuola. Sono le priorità degli interventi emendativi alla legge di bilancio, all'esame del senato, che si stanno delineando nel gruppo Pd. Oggi un vertice tra i componenti delle commissioni di merito di Montecitorio e Palazzo Madama per fare il punto. Anche alla luce di un borsellino per le modifiche parlamentari che è assai contenuto, 200 milioni tra camera e senato per tutti gli emendamenti che entreranno in legge, e che dunque impone integrazioni chirurgiche alla manovra.

La coperta è corta e dovrà bastare alle istanze del Pd e a quelle degli altri partiti di maggioranza o vicini ad essa. «Il nostro obiettivo è assestare il processo avviato con la Buona scuola», annuncia la deputata Simona Malpezzi, responsabile istruzione del Partito democratico, «e l'infanzia è al primo posto». L'intervento allo studio punta ad allargare a questo segmento l'organico del potenziamento: un'operazione che dovrebbe portare, ma le verifiche sugli oneri finanziari non sono ancora ultimate, ad assumere in prima battuta tra le 1.500 e 2 mila unità dalle graduatorie ad esaurimento. L'intervento sull'infanzia andrebbe ad aggiungersi all'avvio del sistema integrato 0-6 anni.

Il pieno funzionamento degli uffici periferici è l'altro tema, legato al potenziamento del personale amministrativo, su cui sono concentrare le attenzioni. Anche in questo caso sarà decisivo il parere dell'Economia.

E poi l'uscita dalle medie dei ragazzi minori di 14 anni: l'emendamento è stato già formalizzato, a prima firma Francesca Puglisi e Andrea Marcucci, e riprende in toto la proposta di legge Pd depositata alla camera. In sostanza (si veda ItaliaOggi di mercoledì scorso), i genitori potranno autorizzare le scuole, in base alla maturità dei propri figli e al percorso da farsi fino a casa, a lasciar uscire i minori anche in assenza di un adulto.

La norma vale sia per le scuole pubbliche che private ed elimina ogni carico di responsabilità a carico di dirigenti, docenti e personale ausiliario in merito all'obbligo di vigilanza In caso dunque di liberatoria, saranno i genitori gli unici responsabili per eventuali incidenti. L'emendamento legittima le liberatorie che venivano prima accettate dalle scuole, salvo diversa disposizione nel regolamento di istituto, per prassi e lo fa però solo in riferimento all'attività scolastica.

Nulla si dice invece in riferimento a quanto avviene al termine di attività aggiuntive pomeridiane, che possono essere organizzate dalla stessa scuola oppure da associazioni nei locali della scuola. In questo secondo caso dovrebbero valere le regole stabilite nelle convenzioni stipulate da istituto scolastico ed ente. La prima ipotesi invece, se non risolta a livello normativo in parlamento, ricadrà con ogni probabilità sulle spalle del ministero dell'istruzione che sarà chiamato a chiarire il campo di attività che copre la liberatoria.

Non ci sarà nessuna novità invece sul fronte del bonus per il merito, che pesa per circa 200 milioni di euro: «Il sistema non si tocca», puntualizza la Malpezzi in risposta alle richieste dei sindacati, che vorrebbero ricontrattualizzare la materia ridisciplinando al tavolo negoziale il sistema di valutazione dei docenti e di assegnazione degli aumenti accessori a favore degli insegnanti. È uno dei punti chiave della riforma della Buona scuola, «che abbiamo intenzione di mantenere», aggiunge la Malpezzi. Che però apre a «ricalibrare» il sistema dell'aggiornamento professionale dei prof, «in sinergia con il lavoro che sta facendo il ministero dell'istruzione». Ma anche in questo caso, la partita pesa per 380 milioni, nessun trasferimento al tavolo contrattuale.