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Maturità, solo orale (e forse online) Nessuno sarà bocciato né rimandato

Il piano per un esame di Stato senza prove scritte se le scuole non riaprono entro il 18 maggio Rientro anticipato a settembre per il recupero debiti

03/04/2020
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Corriere della sera

Gianna Fregonara

L a data cruciale per la scuola italiana sarà dunque il 18 maggio: se entro quel giorno i 9 milioni di studenti dai 6 ai 19 anni saranno tornati in classe (con il placet del comitato scientifico del ministero della Sanità) allora si farà la Maturità light, che prevede la prova di italiano, la prova di indirizzo — facilitata perché scelta per ogni classe dalla commissione interna — e l’orale. Se non sarà possibile riaprire le scuole per quella data, un mese dopo i maturandi affronteranno un esame di Stato da «terremotati», e cioè quello stesso che fu previsto nel 2009 per gli 800 studenti di quinta superiore dell’Aquila che erano rimasti senza scuole dal 6 aprile. Si tratta di un solo colloquio orale, previsto anche nella modalità a distanza, via computer o tablet, nell’ipotesi estrema che non si possa uscire di casa. È il contenuto del decreto legge pronto per essere discusso in consiglio dei ministri. Lucia Azzolina ha di fatto accolto le richieste delle associazioni degli studenti, ai quali fa un’altra concessione: quest’anno saranno tutti ammessi alla Maturità. Per quanto riguarda invece i punteggi e i criteri di attribuzione della lode, è prevista una revisione.

Tutti promossi anche gli altri studenti. Per le scuole superiori: chi ha dei debiti da recuperare lo farà all’inzio di settembre, quando saranno previste fino a tre settimane di lezioni di recupero prima che inizi il vero e proprio anno scolastico. Ogni scuola deciderà chi deve partecipare alle lezioni, se solo gli studenti con debito o tutta la classe per recuperare comunque questi mesi. Per provare a evitare che, poiché si prevede un record di oltre duecentomila supplenti a settembre, i ragazzi tornino in classe in anticipo ma non trovino i prof, il decreto semplifica le procedure per i bandi, dei due concorsi che saranno comunque pubblicati entro la fine del mese: le prove però potrebbero poi slittare, sempre a causa dell’emergenza sanitaria.

Il decreto intanto rende obbligatoria la didattica a distanza: anche le scuole o le classi che non si sono ancora organizzate dovranno cominciare. Resta il nodo voti: i docenti attendono lumi per creare un sistema di valutazione inedito, che non sia basato solo sul giudizio del primo quadrimestre. Ed è in bilico l’esame di terza media: ci vorrà qualche settimana per avere una linea precisa, potrebbe saltare o diventare più leggero con una o due prove o addirittura la sola tesina.