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Medicina, studenti bloccati nelle scuole di specializzazione irregolari

Fioccano i ricorsi per avere il nullaosta di trasferimento. Ma né l'intervento della Conferenza dei rettori né un'interrogazione parlamentare hanno smosso le acque

10/12/2019
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Corriere della sera

Valentina Santarpia

Centouno e scuole di specializzazione mediche non accreditate nel 2019, centinaia di studenti specializzandi che rimangono bloccati, decine di ricorsi, e un'interrogazione parlamentare per ora rimasta senza risposta. Sono paradossali i risvolti dell'incresciosa vicenda che riguarda le scuole di specializzazione mediche in Italia, di cui Dataroom si era occupato qualche mese fa e che ora Manuel Tuzi, deputato M5S, denuncia al governo in un'interrogazione parlamentare . Secondo l'elenco stilato dallo studio Leone, che sta presentando i ricorsi per conto dei giovani specializzandi, nel 2019 non sono state accreditate dal ministero della Salute, e non potrebbero quindi accogliere studenti di medicina, 101 istituti o reparti, dalla Reumatologia di Bari alla Nefrologia di Catania, dalla Medicina del Lavoro di Milano Bicocca alla Psichiatria di Palermo, dalla Chirurgia pediatrica di Roma Tor Vergata all'Ortopedia di Udine. Ma i giovani medici che chiedono di spostarsi per andare in una struttura accreditata vengono bloccati: le scuole non possono perdere forza lavoro gratuita, visto che gli specializzandi vengono pagati con le borse di studio. Ma l'accreditamento non è una cosa formale: viene dato solo a quelle che hanno spazi e laboratori attrezzati, standard assistenziali di alto livello negli ospedali dove viene svolto il tirocinio e indicatori di performance dell’attività scientifica dei docenti.

Ma com'è possibile? «Le scuole dovrebbero ogni anno presentare una richiesta per confermare l'accreditamento. Ma molte non lo fanno, sperando nel silenzio assenso, perché hanno ottenuto in passato il nullaosta in deroga, senza avere tutti i criteri per essere accreditate. Ora puntano sul fatto che nessuno va a chiedergli conto del rinnovo dell'accreditamento e continuano a tenersi gli specializzandi che gli fanno comodo», spiega Tuzi. Anche la Conferenza dei rettori è intervenuta sul tema, nel luglio scorso, adottando una mozione in cui invita gli atenei a rendere pubblico l'esito dell'accreditamento e «un concreto impegno affinché gli atenei applichino quanto previsto» sul trasferimento degli specializzandi, in modo da rilasciare il «nulla osta per trasferimenti, a qualsiasi anno di corso, sia in entrata che in uscita, per le Scuole definitivamente non accreditate» e « anche per gli iscritti alle Scuole che per l'anno 2018/2019 non abbiano presentato richiesta di accreditamento». Ma «non ha sortito effetto. E anche la mia interrogazione resta per ora senza risposta», si rammarica Tuzi. L'unica strada per gli specializzandi resta quella del ricorso in tribunale.