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Messaggero-Sospeso lo sciopero della fame "ma l'appuntamento è nelle piazze"

1 Trecento ragazzi hanno improvvisato un sit-in davanti al ministero. Sospeso lo sciopero della fame "ma l'appuntamento è nelle piazze" ROMA - Gli studenti di sinistra bocciano il ministro del...

29/11/2001
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Il Messaggero

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Trecento ragazzi hanno improvvisato un sit-in davanti al ministero.
Sospeso lo sciopero della fame "ma l'appuntamento è nelle piazze"

ROMA - Gli studenti di sinistra bocciano il ministro dell'Istruzione Moratti ed il suo programma per la scuola italiana. "L'incontro - affermano varie rappresentanze studentesche - è stato un bluff, le risposte non ci hanno soddisfatto, ma non abbiamo avuto la possibilità di replicare al ministro. La Moratti ci ha dato risposte "da mamma". Noi, invece, volevamo incontrare un ministro!". "E' stato un discorso vago e generico - incalzano i "ribelli" del Tasso, il liceo romano in occupazione, dove un gruppo aveva fatto lo sciopero della fame - Continueremo la mobilitazione, non creda di liquidarci così. Da domani (oggi, ndr) daremo appuntamento al ministro in tutte le piazze d'Italia". In particolare i "digiunatori" parlano di incontro "scandaloso" e "inconcludente". Poi aggiungono: "Non ha più senso lo sciopero della fame, ma non ci arrenderemo".
Sullo scalone del palazzo umbertino di viale Trastevere la parola "delusione" corre veloce sulle bocche dei ragazzi che avevano organizzato un sit-in mentre le delegazioni erano al secondo piano per l'incontro con il ministro. I ragazzi che hanno manifestato davanti al ministero erano trecento, con striscioni rossi in difesa della scuola pubblica, contro il "disegno di ridurre l'istruzione a merce" e "trasformare la scuola in azienda".
"La contestazione continua, faremo cortei, manifestazioni e assemblee", avverte Walter Schepis della Sinistra giovanile diessina. E Claudia Pratelli, dell'Uds, l'Unione degli studenti di area diessina e rifondazionista: "Per domani ci sarà una giornata di mobilitazione in tutta Italia, non c'è stato confronto, il ministro parla a senso unico. Dice che la riforma deve nascere dal basso, ma ancora non si sa chi e in che modo parteciperà agli Stati generali".
Di parere discorde, invece, i giovani di Azione studentesca: "Siamo soddisfatti dell'incontro - ha affermato la rappresentante Giorgia Meloni - perché il ministro ha confermato che, su tutte le questioni, c'è un dibattito in atto, non c'è nulla di definito ed è forte la volontà di confrontarsi con noi". Soddisfatti anche i cattolici.
Erano una trentina, in tutto, i rappresentanti degli studenti che, come Forum delle associazioni studentesche, hanno incontrato Letizia Moratti. Il fuoco di fila delle domande ha toccato tutti i temi "caldi" sul tappeto. Dal codice deontologico dei docenti alle risorse in Finanziaria, dal finanziamento alle scuole private al riordino dei cicli, dalla riforma degli organi collegiali al precariato, dal ruolo per i professori di religione al crocifisso in classe, dalla scuola-azienda alla parità.
Il ministro Moratti ha negato che ci siano tagli per l'istruzione nella legge di bilancio del 2002 e ha confermato gli investimenti fra i 16.000 e i 19.000 miliardi in cinque anni "se non ci saranno crisi e recessioni". Quanto alla scuola-azienda il ministro ha detto di non avere mai fatto un parallelo in questo senso ("conosco le aziende e la scuola non lo è, è una comunità"). E all'accusa di aver trasformato gli organi collegiali in consigli di amministrazione ha spiegato che "anche nella scuola bisogna sapere quanto si guadagna e quanto si spende". Le argomentazioni non hanno convinto la maggioranza degli studenti: "Quella del ministro è una trovata demagogica, in realtà gli "Stati generali" non garantiranno alcuna partecipazione democratica e le riforme ancora una volta passeranno sulle nostre teste".

A. Ser.