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Messaggero-torna il maestro unico

La riforma dei nuovi cicli/ Il docente 'di strada' Rossi Doria: "Nelle zone a rischio è indispensabile" Scuola, torna il maestro unico Previsto un insegnante 'prevalente', solo in quinta resta il...

07/12/2001
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Il Messaggero

La riforma dei nuovi cicli/ Il docente 'di strada' Rossi Doria: "Nelle zone a rischio è indispensabile"
Scuola, torna il maestro unico
Previsto un insegnante 'prevalente', solo in quinta resta il team
di ANNA MARIA SERSALE

ROMA - Meglio il maestro unico o il team? E' preferibile un "maestrone", che ricorda la mamma, con 21 delle 25 ore di lezione, o è meglio il gruppo di docenti, che comincia ad abituare gli scolari alla scuola dei "grandi"? La commissione Bertagna incaricata dal ministro Moratti di studiare la nuova riforma dei cicli propone che ci sia una "figura certa di riferimento" a cui associare, per poche ore, altri maestri. In prima e seconda elementare, dunque, ci sarà un docente coordinatore, al quale affidare quasi tutto. In terza e quarta classe due insegnanti, ma di questi uno sarà prevalente, con 15 delle 25 ore settimanali di lezione. I tre maestri resterebbero solo nella quinta classe.
Con la riforma del '90 era andato in pensione il vecchio maestro. Ora torna alla ribalta tra mille polemiche. Il modello tradizionale era stato spazzato via per dare spazio ad una pluralità di docenti, che, si disse, avrebbe eliminato quel "pericoloso monopolio". Allora erano ostili gran parte dei cattolici, generalmente favorevoli i laici, così si era diviso il mondo della scuola. Il dibattito si riapre. "Non è questione di formule - sostiene Marco Rossi Doria, da 27 anni nella scuola, uno dei "maestri di strada" che lavorano nei quartieri Spagnoli di Napoli - Lo aveva detto anche la Falcucci di non farli "paritari" i maestri, ma le hanno dato tutti addosso. Adesso, invece, si sta facendo marcia indietro. Il maestro prevalente serve, nelle zone a rischio è già stato introdotto. Senza distruggere ciò che di positivo ha introdotto la riforma del '90, bisogna fare dei cambiamenti: del resto ai maestri non si toglie nulla, è solo una divisione di orari. Se uno ne ha poche in una classe, ne avrà di più in un'altra". Sono i ruoli che cambiano. "Ma è un errore gravissimo - afferma Piero Castello, romano, maestro di tante battaglie alla Magliana - Tornare al maestro unico è un atto di restaurazione". Per Alessandro Ameli, portavoce della Gilda, è "un altro modo per ridurre il numero degli insegnanti".
Molti sostengono che non è un ritorno al passato, tuttavia la figura del maestro prevalente, soprattutto nei primi due anni, risponde più alla logica del maestro unico che del gruppo. Per ora in campo non ci sono schieramenti. Gli insegnanti ne discutono in attesa degli "Stati Generali", che si terranno a Foligno il 19 e 20 dicembre. La Moratti darà indirizzi sul futuro della scuola italiana, ma dovrà anche fare i conti con la contestazione studentesca.
Intanto continuano le polemiche sulla riduzione delle materie e la sparizione del latino dallo scientifico, mentre si affaccia l'ipotesi di istituire un gruppo di 8-10 insegnanti che con il coordinatore di classe si occuperanno dei piani di studio (non più mera somma di discipline) e della valutazione dei livelli raggiunti dagli alunni (da fare ogni due anni).